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“E-cigarette” nell’Oxford Dictionary. Meglio tardi che mai

Il termine E-cigarette entra nel dizionario della lingua inglese di Oxford. Un riconoscimento da cui non si torna più indietro. Ci sono voluti circa dieci anni ma alla fine anche i puristi inglesi hanno ceduto.

Ma come definiscono il device a noi tanto caro? Qui vengono i problemi, perché forse si sarebbe potuto trovare un’articolazione migliore. Sul dizionario si legge infatti: “dispositivo a forma di sigaretta contenente un liquido a base di nicotina o altre sostanze che si vaporizzano e inalano al fine di simulare l’esperienza di fumare”. Personalmente avremmo evitato la lucazione “simulare l’esperienza di fumare”. Perché o si fuma o non si fuma. Lo svapo non è fumo. Ad ogni buon conto l’inserimento nell’Oxford Dictionary è un bel punto a favore dello svapo. Siamo sicuri che di anno in anno ci saranno revisoni che andranno sempre di più nell’ottica di una corretta e precisa interpretazione. Schermata 06-2457200 alle 13.52.00Già nel 2012 la nostrana Treccani inseriì tra le pagine della sua enciclopedia il termine “svapare”, dimostrando ancora una volta che l’Italia, in materia di fumo elettronico, ha la capacità di essere più avanti degli altri. In questo caso la definizione di “svapare”, che dava per scontato l’utilizzo di una ecig, recita: “Verbo che indica l’atto di fumare una sigaretta elettronica, o, per essere più precisi, l’azione di emettere del vapore acqueo – eventualmente aromatizzato – tramite uno strumento costituito da una batteria ricaricabile, un circuito elettrico, un filtro e un vaporizzatore, che può prendere a sua volta il nome di svapo, come è svapatore chi ne fa uso e svapata una fumata”. In questo caso il fumo è soltanto accostato allo svapo per rendere l’idea di cosa si sta parlando. In effetti vengono declinati anche i sostantivi. In sostanza, lo svapo non è un sostituto ma un’alternativa al fumo, una maniera differente di assumere nicotina o di degustare aromi vaporizzati.

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