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Vendita ai minori, Risso (Fit): “Sanzioni spropositate”

La Federazione Italiana Tabaccai denuncia alla Commissione Europea le sanzioni sproporzionate volute dal ministro Lorenzin ed introdotte con il Decreto legislativo di recepimento della Direttiva su tabacco e liquidi da vaporizzazione con nicotina (Tpd).

Il divieto di vendita ai minori è sacrosanto, così come il nostro dovere di rispettarlo e, quindi, sia chiaro: chi sbaglia deve pagare. Tuttavia le sanzioni devono essere proporzionate ed applicate in modo realmente progressivo”. Lo ha dichiarato attraverso un comunicato stampa Giovanni Risso, Presidente Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, presentando una denuncia alla Commissione Europea contro la disposizione, contenuta decreto legislativo di recepimento della Tpd, con cui sono state introdotte sanzioni sproporzionate nei casi di vendita ai minori. “Sospendere da subito la licenza per 15 giorni significa decretare senza appello la chiusura dell’attività. Ciò perché – spiega Risso – le tabaccherie non sono semplici esercizi commerciali e bloccare il flusso di incassi a fronte di tempi di pagamento stringenti significa far saltare per aria le aziende”.

Schermata 02-2457421 alle 13.25.17Dallo scorso 2 febbraio, infatti, chiunque venda tabacco o liquidi con nicotina ai minori è punito, sin dalla prima violazione, con una sanzione che va dai 500 ai 3 mila euro e con la sospensione della licenza per quindici giorni; nei casi di recidiva, si applica la sanzione da un minimo di mille ad un massimo di 8 mila euro e la revoca della licenza. La normativa è stata voluta dal ministro Lorenzin nonostante cinque commissioni parlamentari su otto (tra cui anche la Commissione Salute del Senato), avevano espresso sostanziali riserve sulla mancanza di proporzionalità della norma. “Si tratta solo di un primo passo perché non lasceremo nulla di intentato per ricondurre alla giusta proporzionalità sanzioni insensate. In attesa della decisione europea, auspichiamo – conclude il Presidente Nazionale della FIT – che il Governo voglia porre presto rimedio ad un provvedimento che ha il sapore dell’accanimento contro una categoria al servizio dello Stato”.

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