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Il crimine più grave è stare con le mani in mano

di Stefano Caliciuri

Ieri ci ha salutati per l’ultima volta, ringraziando il medico che gli ha consentito di abbandonarsi all’indolore abbraccio di Morfeo. Oggi se n’è andato. Marco Pannella, ultimo baluardo a difesa delle libertà, tutte le libertà. Diritti civili, diritti d’espressione, diritti umani. Non c’è stata lotta che Pannella non abbia affrontato come se fosse l’ultima. Come l’interminabile mezz’ora di silenzio durante una celebre tribuna elettorale. Pannella sapeva scegliere il momento: tacere quando tutti strillavano, strillare quando tutti tacevano. Dobbiamo tutti trarre insegnamento da quest’uomo troppo sottovalutato in vita e già rimpianto a pochi minuti dalla morte. “Il crimine più grave è stare con le mani in mano“. Lo vogliamo ricordare con questa frase, un inno all’azione, all’impegno, un monito a fare per qualcosa ma non contro qualcuno. Un insegnamento che porteremo dentro di noi ogni giorno. Ciao Marco.

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