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Regno Unito, il futuro della Tpd è nelle mani dei Lord

La mozione presentata da Lord Callanan alla Camera dei Lord chiede l'annullamento della legge di recepimento della Tpd. La decisione dei lord inglesi rischia di creare un corto circuito fra Regno Unito e Unione europea a pochi giorni dal referendum sulla Brexit.

di Barbara Mennitti

Lord Callanan non ci sta. L’ex parlamentare europeo Martin Callanan – fra i pochi a Bruxelles ad essersi opposto all’articolo 20 della Tpd – oggi nobilitato al rango di Lord, non si rassegna all’inclusione della sigaretta elettronica nella Direttiva europea sui prodotti del tabacco e alla sua trasposizione in legge nazionale. E così ha presentato una mozione alla Camera dei Lord, chiedendo l’annullamento della legge che recepisce la Tpd, adducendo le seguenti motivazioni: “le sue restrizioni sulla scelta dei prodotti e sulla pubblicità degli strumenti per la vaporizzazione sono state messe a punto prima che fossero accumulate prove che dimostrano che il vaping può aiutare molte persone a smettere di fumare”. Le limitazioni, inoltre, si legge sempre nella mozione di Lord Callanan, sono in contrasto con l’esortazione del Royal College of Physicians a promuovere il vaping e sono così severe che potrebbero costringere i vapers a tornare a fumare e creare un mercato nero con prodotti pericolosi.

Lord CallananCosì, dunque, la mozione presentata che, si badi bene, richiede non degli emendamenti, ma l’annullamento tout court della legge. Cosa succederà ora? La procedura prevede che entro quaranta giorni la mozione sia discussa nella Camera dei Lord e che subito dopo si voti. Le regole del Parlamento inglese prevedono che, se i lord approveranno questa mozione, la legge che implementa la Tpd nel Regno Unito decadrà automaticamente, senza ritornare alla Camera dei comuni. Se andasse davvero così, sarebbe una bella gatta da pelare per il premier Cameron e per l’Unione europea. Le Direttive europee, infatti, sono vincolanti per gli Stati membri, che devono raggiungere gli obiettivi indicati con le misure legislative che ritengono più idonee. Ma gli obiettivi sono quelli stabiliti dalla direttiva che non può essere applicata parzialmente o in maniera discrezionale.

house-of-lordsSe i lord approvassero la mozione di Lord Callanan, il Regno Unito diventerebbe automaticamente inadempiente verso l’Ue per non aver implementato l’articolo 20 della Tpd. E cosa farebbero allora a Bruxelles? I quaranta giorni per la discussione della mozione alla Camera dei lord scadono il 10 giugno e il 23 i cittadini britannici saranno chiamati alle urne per decidere se rimanere o meno nell’Unione europea. A Bruxelles si azzarderebbero ad aprire una procedura di infrazione contro il Regno Unito proprio alla vigilia del referendum sulla Brexit? Fare la faccia feroce sarebbe una mossa poco prudente per gli eurocrati, visto che la loro popolarità è già ai minimi storici e uno degli argomenti più caldi della campagna referendaria è proprio la cessione di sovranità nazionale all’Ue.

I vapers d’Oltremanica, intanto, sono tutti mobilitati, inondano di mail i componenti della House of Lords, raccontando le loro storie di ex fumatori e spronandoli a schierarsi dalla loro parte. Come andrà a finire? I lord daranno il loro supporto alla mozione Callanan o si schiereranno dall’altra parte, forse anche solo per carità di patria? Una cosa è certa, la Gran Bretagna ancora una volta non ha avuto remore a dire che il re è nudo, esponendo con efficacia il grande deficit di democrazia e trasparenza delle istituzioni europee. E noi, cittadini dall’altra parte della Manica, non possiamo che stare a guardare questa ennesima lezione di democrazia che ci viene dagli inglesi.

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