Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

L’unione fa la forza: associazione unitaria tra Francia e Uk

Produttori e distributori di ecig di Francia e Regno Unito danno vita ad un'unica sigla associativa transnazionale nella convinzione che il vaping potrà contare qualcosa nelle sedi legislative soltanto con la forza dei grandi numeri. Sono così oltre 500 le aziende rappresentate dalla nuova associazione.

di Stefano Caliciuri

Le maggiori associazioni di Francia e Regno Unito uniscono le forze a danno vita ad una grande entità trasnazionale indipendente dalle lobby del tabacco e del farmaco, nata per difendere il settore del vaping in sede europea e nazionale. Una unica sigla che riunisce circa cinquecento tra produttori e distributori: la forza dei numeri non potrà farla passare inosservata agli occhi del legislatore, sia esso europeo, francese o britannico.
La transalpina Fivape e l’inglese Ibvta d’oggi in poi si sono dunque costituite nella Coalizione europea per il vaping indipendente (Eciv). Tra gli obiettivi: sostenere e difendere il settore del fumo elettronico in sede europea attraverso attività di comunicazione e di rapporti bilaterali con gli organismi preposti, senza dover “scendere a compromessi di rappresentanza” con Big Tobacco o Big Pharma.
Jean Moiroud, presidente Fivape, si è detto orgoglioso si essere riuscito a creare un’intesa tra associazioni internazionali così da poer affrontare qualsiasi tipo di problema o di criticità attraverso una voce unitaria. Fraser Cropper, presidente di Ibvta, ha aggiunto che la Direttiva europea, avendo imposto stringenti regole a tutti i produttori del settore presenti nei ventotto Paesi membri, richiede una unità di direzione e strategia. La lungimiranza anglo-francese ha spinto dunque i rappresentanti delle associazioni a coalizzarsi una entità di scala europea. I primi passi sono stati mossi, chissà se ora qualche altro Paese aderirà alla Eciv in maniera da poter diventare una unica, grande e riconosciuta realtà in ambito europeo. Magari proprio l’Italia, mai come in questo momento in deficit di rappresentanza.

sigmagazine-cbd-2

Articoli correlati