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Vapitaly 2016, tra dovere di cronaca e diritto di critica

Vapitaly 2016 è stato un innegabile successo. Il numero dei visitatori proietta la fiera italiana al vertice delle rassegne europee di settore segnando il record di ingressi. Ma c'è ancora margine per migliorare.

di Stefano Caliciuri

E anche Vapitaly 2016, la fiera internazionale del vaping, è stato archiviato. A sei mesi dalla prima edizione, gli organizzatori erano alle prese con una prova non da poco: riuscire a confermare il successo ottenuto a novembre, quando il fattore novità ha giocato un ruolo chiave nella riuscita della manifestazione. Affermarsi quando si è gli unici può essere semplice, riconfermarsi invece rappresenta un’asticella da raggiungere e superare. Come tutti sanno, Sigmagazine è parte in causa essendo stata media partner della manifestazione. Ma questo non ci crea nessun imbarazzo di giudizio perché innegabilmente il successo della tre giorni espositiva è sotto gli occhi di tutti. Oltre novemila visitatori rappresentano un traguardo importante. Nessuna fiera in Europa aveva mai contato così tante presenze. Il riferimento è il VapeExpo parigino di settembre che aveva raggiunto poco più di 7mila 500 visitatori. Vapitaly ha dunque registrato oltre il 20 per cento di ingressi in più rispetto il diretto competitor. L’entusiasmo è stato interrotto saltuariamente da qualche momento di tensione. Ma anche questo ci sta. In tre giorni vissuti gomito a gomito con migliaia di persone porta immancabilmente a confronti più o meno moderati. Tutti però conclusi sempre con una stretta di mano, qualche volta con un abbraccio.

13313717_10208969565096986_55820691_oLa fiera di quest’anno è stata ospitata presso un padiglione di oltre 11mila metri quadrati. Per intenderci, oltre il doppio rispetto quello dello scorso anno. Anche gli stand sono stati ideati in maniera più originale, basti pensare che i classici preallestiti erano in numero decisamente inferiore rispetto al 2015. Una fiera internazionale in tutto e per tutto. Non soltanto per i marchi rappresentati ma anche per gli idiomi che si sono potuti ascoltare. Dagli accenti orientali ed occidentali degli Stati Uniti, al tedesco, dal malese al very english, sino al francese e al fiammingo. Oltre naturalmente ai vari accenti dialettali italiani, in cui il veneto, pur giocando in casa, non è stato quello dominante. E questo la dice lunga.

13313893_10208969567977058_1109901279_oTre palchi hanno fatto da contorno, nel vero senso della parola, alla fiera. Sulla destra rispetto l’ingresso, quello gestito da Ribilio che ha alternato momenti commerciali a momenti musicali; in fondo, adiacente l’area istituzionale, il palco convegni, in cui si sono alternati personaggi di indiscusso spessore politico (Bernardini, Mantica, Pasetto), scientifico (Polosa, Ghisalberti), giuridico (Nicodemo) e comunicativo (Tagliaferri, Facco). Senza dimenticare la presenza del sottosegretario di Stato per gli Affari esteri, Benedetto Della Vedova, nella mattinata di sabato 28. Un’ora di visita all’interno degli stand, stringendo mani e dialogando con i produttori sulle problematiche del settore. Un confronto “a tu per tu” con un rappresentante del governo, si potrebbe dire, come mai era accaduto in precedenza. Vapitaly, dunque, si è posta come interlocutore privilegiato agli occhi delle istituzioni e del mondo politico che, al di là di ogni interesse di parte, ha saputo rappresentare tutti gli attori della filiera. 

Ma come ogni cosa non tutto può filare liscio. Le criticità, seppure poche, si sono fatte sentire. Anche se tutte sono state ricondotte a mancanze organizzative, in realtà l’origine è ben altra. La prima, condivisa quasi all’unanimità, è sulla scarsa qualità del cibo (essenzialmente panini) in vendita presso i bar in galleria. Il servizio è stato a cura di VeroneFiere che come sempre accade gestisce direttamente i bar dei padiglioni. Ma come si sa, il volto pubblico è quello di Vapitaly. Probabilmente un ragionamento su un servizio di catering adeguato ed esterno all’Ente ospitante potrebbe essere preso in considerazione.

13335273_10208969547816554_1779022022_nQualche visitatore non avendo letto il divieto di ingresso a minorenni ed animali, si è visto impedire l’accesso. Dura lex sed lex, si direbbe. Minorenni e animali sono due “categorie” a rischio. Oltretutto per quanto riguarda il divieto di accesso agli animali è in linea con tutte le fiere del settore, sia per motivi igienici-sanitari ma soprattutto per la tutela della loro salute. E poi, siamo siamo sicuri che i nostri amici a quattro zampe abbiano piacere a stare immersi in nuvoloni di glicole e glicerina, esposti al martellamento costante di musica, urla e amplificatori?

Schermata 06-2457541 alle 17.04.42A proposito di musica, quest’anno Vapitaly è stato caratterizzato dalla presenza di un importante palco centrale in cui si sono susseguiti spettacoli e esibizioni. Sono stati in molti a lamentarsi del volume considerato esageratamente alto. C’è però da dire che nel giorno dedicato al B2B il palco era completamente spento. Se è vero che i consumatori non sono necessariamente hard vapers e amanti della “dance a palla”, è anche vero che molti tra gli hard vapers invece fanno riferimento proprio a quel mondo. Come al solito la giusta direzione si trova nel mezzo, ma per raggiungersi a metà è necessario che tutti abbiano voglia di mettersi in marcia.

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