Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Nasce il comitato scientifico internazionale per la sigaretta elettronica

Coordinati da Riccardo Polosa, hanno già aderito al progetto illustri scienziati a livello internazionale tra cui Umberto Veronesi, Mike Siegel, Jacques Le Houezec, Marcus Munafo, Umberto Tirelli, Pasquale Caponnetto, Fabio Beatrice, Kostantinos Farsalinos, David Nutt, Sally Satel, Carlo Cipolla.

Uniti nel sostenere la diffusione delle sigarette elettroniche come prodotto meno nocivo per la salute pubblica, i più autorevoli scienziati italiani e internazionali tra cui il professor Umberto Veronesi, coordinati dal professor Riccardo Polosa, si impegnano per la ricerca e per una corretta informazione basata sulle evidenze scientifiche.

Promosso dalla Lega Italiana Anti Fumo (Liaf) e da Riccardo Polosa dell’Università degli Studi di Catania, viene ufficializzato oggi il gruppo di illustri scienziati che hanno aderito a questa iniziativa per contribuire ulteriormente nella lotta al tabagismo. Un progetto che nasce per rafforzare un impegno ormai diffuso, a livello nazionale e internazionale, di singoli scienziati, atenei, centri di ricerca, ma anche di enti e istituzioni governative, come sta avvenendo in Gran Bretagna, dove il Public Health England ha ormai più volte ribadito il proprio appoggio alla diffusione della sigaretta elettronica nella lotta al fumo.

Al neonato Comitato Scientifico in sostegno della sigaretta elettronica hanno già aderito 12 autorevoli medici e scienziati, alcuni dei quali già firmatari nel 2014 della lettera rivolta all’OMS affinché riconsiderasse la propria posizione sulle sigarette elettroniche: Umberto Veronesi, Direttore Scientifico dello IEO (Istituto Europeo di Oncologia di Milano), Umberto Tirelli dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano, Fabio Beatrice della Società Italiana di Tabaccologia, Carlo Cipolla dello IEO (Istituto Europeo di Oncologia di Milano), David Nutt dell’Imperial College di Londra, Mike Siegel della Boston University School of Public Health, Sally Satel dell’American Enterprise Institute, Kostantinos Farsalinos dell’Università di Patras, Jacques Le Houezec Consulente di Sanità Pubblica a Rennes, Marcus Munafo dell’Università di Bristol e Pasquale Caponnetto della Lega Italiana Anti Fumo. Tra questi, in molti (Veronesi, Le Houezec, Munafo FarsalinosCaponnetto) hanno parlato attraverso le nostre pagine della necessità di valorizzare la sigaretta elettronica come strumento di riduzione del rischio a sganciarla dalle norme sul tabacco. In molti hanno condiviso e sottoscritto la petizione Vapore non è fumo.

“Ciascuno dei membri di questo nuovo Comitato – spiega Riccardo Polosa – sostiene da tempo, attraverso il proprio lavoro e la ricerca, che le sigarette elettroniche sono uno strumento da tenere in alta considerazione nella ormai ventennale lotta al fumononostante sia stato spesso ostacolato dalla divulgazione di notizie, a volte anche poco realistiche, su presunti svantaggi per la salute pubblica”. Oggi le professionalità, l’esperienza e le specializzazioni di ciascuno di noi si uniscono, con l’obiettivo di diffondere e commentare le più recenti evidenze scientifiche sulla ricerca applicata alla sigaretta elettronica e ponendosi come riferimento autorevole e critico nel contesto mediatico e scientifico italiano. Ci impegneremo dunque nel promuovere incontri di informazione scientifica, iniziative e, soprattutto, a soddisfare la forte richiesta, che giunge da più parti, di proseguire nella ricerca, necessaria anche alle istituzioni per impostare una regolamentazione di questi prodotti basata esclusivamente sulle evidenze scientifiche. I benefici offerti dalle sigarette elettroniche nella lotta al tabagismo negli ultimi cinque anni – conclude Polosa – lasciano ben sperare che la loro diffusione possa ridurre la principale causa di morte nel mondo. Ne siamo convinti e crediamo sia giusto e responsabile che la scienza si metta al servizio della collettività con iniziative come questa”.

Articoli correlati