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“E’ il fumo che uccide, non la nicotina”

La mozione di Lord Callanan per far decadere la legge di recepimento della Tpd nel Regno Unito non ha avuto esito positivo ma rappresenta una bella pagina di democrazia e di partecipazione.

di Barbara Mennitti

Non è andata come speravamo. La “fatal motion” presentata da Lord Callanan contro la legge di recepimento della Tpd nel Regno Unito è stata discussa ieri sera nella House of Lords ed è stata ritirata perché i voti a suo favore erano 57, mentre i contrari arrivavano a 91. La proposta prevedeva il decadimento dell’intera legge, sebbene Lord Callanan abbia dichiarato di essere d’accordo con gran parte di essa. “Ritengo che siano sbagliate solo le parti sulle sigarette elettroniche – ha spiegato prima di annunciare il ritiro della mozione – Il punto sta nel nome. Le sigarette elettroniche non sono prodotti del tabacco. Non dovrebbero proprio essere comprese in questa direttiva”. La natura della regolamentazione, però, non consentiva modifiche e questo ha reso necessaria una mozione che chiedeva l’abolizione della legge nel suo complesso.
fatal_motionEppure, nonostante stiamo raccontando una sconfitta, non possiamo negare di aver assistito a una splendida pagina di democrazia, che si è concretizzata in un dibattito appassionato e competente, come mai era accaduto in un parlamento europeo. Per illustrare i fallimenti delle politiche di riduzione del danno del tabagismo, Lord Callanan è ricorso all’esempio dello Snus, il tabacco da fiuto. Proibito nel 1988 nel Regno Unito e quattro anni dopo in tutta l’Ue, è rimasto legale solo in Svezia che aveva negoziato l’eccezione in fase di adesione all’Unione. “Essendo permesso in un Paese e proibito in tutti gli altri – ha detto Callanan – ci fornisce il perfetto caso di studio sulle misure di riduzione del danno”. È proprio grazie alla diffusione dello Snus che il Paese scandinavo registra il più basso tasso di fumatori in Europa: l’11% contro il 26 della media europea. Anche l’insorgenza di tutte le più gravi forme di cancro è minore, con un tasso tanto più basso quanto maggiore è l’uso di snus. “Lo European Journal of Epidemiology – ha sottolineato Lord Callananan – calcola che nell’Unione europea si potrebbero salvare 200mila vite all’anno se gli altri Paesi avessero la stessa abitudine al fumo della Svezia e invece il prodotto è proibito”.
Ora lo stesso errore sta per essere compiuto con la sigaretta elettronica, “il modo più popolare per smettere di fumare”. Come ha ricordato Callanan all’assemblea dei Lord “è il fumo che uccide, non la nicotina. Ora abbiamo prove certe che svapare sia molto più sicuro che fumare. Numerosi studi hanno dimostrato che il vaping è del 95% più sicuro del fumo di tabacco”. Eppure la nuova legge ridurrà del 95% il numero dei prodotti sul mercato, proibirà i liquidi più forti e impedirà a molti fumatori di conoscere i vantaggi della sigaretta elettronica.
Schermata 07-2457575 alle 15.50.46Non sono mancate le stoccate ai poteri forti, le industrie farmaceutiche e quelle del tabacco. Le prime con l’avvento dell’ecig hanno visto crollare le vendite dei prodotti alla nicotina come cerotti e gomme, le seconde quelle delle sigarette di tabacco. Sono proprio loro, secondo Lord Callanan, a uscire vincitrici con questa legge. Hanno i soldi per sopportare i costi imposti dalla nuova regolamentazione e per comprarsi un mercato ad oggi dominato da piccole e medie imprese. “La maggior parte delle grandi imprese – ha spiegato – sono favorevoli alla regolamentazione. Il presidente di una grande azienda farmaceutica mi ha detto che è un modo per liberarsi di queli che definiva “cani sciolti”, cioè i piccoli produttori che si prendevano una parte di mercato”. “Sono del tutto convinto – ha concluso Callanan prima di annunciare il ritiro della mozione – che approvare questa regolamentazione vada a vantaggio delle grandi aziende farmaceutiche e del tabacco”. Un epilogo certamente amaro, ma il dibattito di ieri ha il merito di accendere qualche speranza per il futuro del vaping.

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