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“Troppe tasse”: Ribilio lascia la Slovenia e ripara in Croazia

Come avevamo annunciato tempo fa, quella che era solo un'ipotesi ora è legge: la Slovenia ha introdotto una tassazione sui liquidi premiscelati con nicotina. I primi danni si stanno già vedendo: il distributore di riferimento in Italia ha deciso di trasferirsi nella vicina Croazia.

di Stefano Caliciuri

Come avevamo annunciato qualche tempo fa, la Slovenia ha ufficialmente introdotto la tassazione sui prodotti del vaping. Essendo stata pubblicata in Gazzetta ufficiale la legge è ora vigente a tutti gli effetti. L’accise di 1,8 euro ogni 10 millilitri colpisce i liquidi pronti e colpisce tutti i prodotti già in magazzino o in negozio. Entro il 10 settembre i negozianti e i distributori dovranno versare l’importo nelle casse erariali slovene dopo aver effettuato l’inventario e comunicato le giacenze. La valenza retroattiva ha dunque convinto Vincenzo Sparacino, titolare e fondatore di Ribilio, la principale azienda di distribuzione cui fanno affidamento i rivenditori italiani, ad abbandonare la Slovenia per trasferirsi nella vicina Croazia.
sparacinoAbbiamo saputo legge soltanto il 15 di questo mese – commenta Vincenzo Sparacino – della legge che inserisce la tassa di 0,18 euro per millilitro di liquido con nicotina. Abbiamo subito interpellato il ministero per capire un po di più. Con loro grande stupore si sono accorti soltanto a danno compiuto  che in Slovenia c’è una grande concentrazione di distributori europei, anche se volessero  tornare indietro e rimediare ormai la legge è legge e passerebbe troppo tempo per un ricorso. La cosa assurda è che dobbiamo pagare accisa su tutte le giacenze in magazzino, vale a dire milioni di euro per noi, senza la garanzia di avere un rimborso se vendiamo a paesi terzi, perchè non è contemplato nella legge, c’è un buco. Per fare un magazzino fiscale passerebbero almeno sei mesi, inoltre l’accisa si pagherà direttamente all’importazione in dogana. Resta il fatto che dobbiamo sloggiare immediatamente, trasferendoci in fretta e furia. Abbiamo acquistato 13 mila metri di terreno con 7 mila metri di capannone a Buje in Croazia e stiamo approfittando per espanderci e migliorare la logistica. Naturalmente  – conclude Sparacino – sarà inevitabile qualche giorno di chiusura nella prima decade di agosto, speriamo non più di una settimana, ma alla riapertura saremo più organizzati di prima e avremo più personale raggiungendo circa 50 addetti”.

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