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“Liberalizzare il vaping purché non sia pretesto per tassarlo”

David Seymour, leader del partito neozelandese Act da sempre impegnato nella salvaguardia delle libertà e responsabilità individuali, è favorevole alla liberalizzazione del vaping purché non sia viatico a nuove tassazioni.

Tassando le sigarette elettroniche si scoraggiano i fumatori di passare “da un prodotto dannoso ad uno relativamente sicuro“. Parola di David Seymour, leader del partito neozelandese Act, da sempre impegnato nella salvaguardia delle libertà e responsabilità individuali. La discussione in Nuova Zelanda riguarda la possibilità di legalizzare la nicotina e i prodotti del vaping, un progetto del governo che sembrerebbe star assumendo contorni sempre più definiti. Seymour ovviamente è d’accordo anche se teme che il passo successivo del governo sia la creazione di una tassa su sigarette elettroniche e liquidi di ricarica.
Tassare i prodotti del vaping – continua Seymour – significherebbe anche anche generare un onere finanziario aggiuntivo per i vapers, aumentando dunque la pressione fiscale sui loro rispettivi nuclei familiari” già vessati da decine di balzelli. Le stesse somme di denaro, spiega Seymour, entrerebbero ugualmente nelle casse dello Stato se si effettuasse una oculata e lungimirante spending review. Ma, probabilmente, è molto più semplice “inventare nuove tasse rispetto ad affrontare spese inutili e tagli agli sprechi“.

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