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Francia: ministero salute chiama a collaborare associazioni pro vaping

Le associazioni dei produttori e dei consumatori chiamate a partecipare alla redazione di un nuovo regolamento per ammordire il recepimento della Tpd.

di Barbara Mennitti

In Francia la sigaretta elettronica potrebbe diventare uno strumento ufficiale per la lotta al tabagismo, come già accade in Gran Bretagna. Questo sarà forse l’esito della dura battaglia giudiziaria che le associazioni pro vaping d’oltralpe hanno mosso all’articolo 1 della legge che recepisce la Direttiva europea sui tabacchi e che proibisce genericamente la pubblicità dei prodotti per il vaping, anche quelli senza nicotina. È stato il professor Benoît Vallet, a capo della Direction Générale de la Santé – l’omologo francese del nostro Istituto Superiore di Sanità – a incontrare con urgenza le associazioni. Scopo dell’incontro, fanno sapere dal collettivo di associazioni Sovape , “trovare una via d’uscita che eviti contenziosi dannosi alla collaborazione necessaria per includere il vaping fra gli strumenti d’aiuto alla lotta al tabagismo”. Le stesse associazioni hanno reso pubblico il contenuto di una mail dello stesso Benoît Vallet, in cui il direttore dichiara che: “il nostro obiettivo è di poter includere la sigaretta elettronica fra gli strumenti d’aiuto contro il tabagismo, a partire dalle conoscenze scientifiche disponibili. È in questo spirito che il Ministero ha proposto di istituire un gruppo di lavoro sui prodotti del vaping”. In concreto le associazioni saranno a dare attuazione alla circolare del 25 settembre 2014, che riguarda l’inquadramento della pubblicità dei prodotti del fumo elettronico. Da oggi fino al gennaio 2017 sono previsti scambi di punti di vista e incontri di lavoro e nei prossimi giorni le associazioni organizzeranno una consultazione pubblica per raccogliere i consigli di vapers, professionisti della salute e di chiunque ritenga di avere qualcosa da suggerire. L’obiettivo, sempre nelle parole di Vallet, è di “modificare l’immagine dei prodotti per il vaping, mandando un segnale forte e di ammorbidire l’interpretazione del regime giuridico attuale”. A fronte di queste forti aperture, le associazioni francesi hanno deciso di ritirare il ricorso presentato lo scorso luglio al Consiglio di Stato.

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