© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
di Beatrice Mauri
I centri antifumo, quelli che offrono assistenza a chi vuole o deve smettere di fumare, dovrebbero offrire sigarette elettroniche gratuite. A sostenerlo è Louise Ross, direttore dello Stop smoking service di Leicester. Abbiamo spesso parlato di lei e del suo convinto sostegno alla sigaretta elettronica, che ha portato il suo centro a tappezzare la città di manifesti pro ecig e addirittura ad aggiungere sul suo sito, accanto alla dicitura “Stop smoking service”, la postilla “… and ecig friendly service”. E oggi, in un post scritto sul sito the Counterfactual, Louise Ross si spinge un passo più avanti. “Cosa bisogna fare – scrive – davanti a un paziente al quale è stato diagnosticato un cancro e che rifiuta persino di discutere di smettere di fumare?”. La risposta è netta: spiegargli cosa è davvero la sigaretta elettronica e regalargliene una.
Da due anni di studi clinici – continua Ross – si sa che chi utilizza l’ecig ha il 20% in più di possibilità di smettere di fumare, ma ci sono molti motivi per cui un paziente può avere qualche remora ad avvicinarsi al vaping. Potrebbe non essere in grado di affrontare la spesa di un kit iniziale, temendo magari che poi non funzioni, potrebbe essere stato scoraggiato da cattiva pubblicità, non sapersi orientare nella scelta o ritenere lo strumento troppo tecnologico e complesso. Per questo lo Stop smoking service di Leicester ha già scelto di regalare ai suoi pazienti una sigaretta elettronica, spiegando bene di cosa si tratta, cosa può fare per loro e che non si tratta di una medicina.
L’ecig fornita è una di quelle a cartucce ricaricabili che il servizio acquista da Totally Wicked. dunque uno strumento basic e di facile utilizzo. “Spieghiamo ai pazienti – scrive infatti Ross – che è solo un campione per dare l’idea di cosa il vaping può fare per loro”.
“Siamo troppo audaci? Andiamo incontro al disastro?”, si chiede Louise Ross. La risposta è semplice: “Sul fronte dei rischi sappiamo che il vaping è del 95% meno dannoso del fumo. Chiunque usi un vaporizzatore ridurrà immediatamente il rischio. E chi continuerà ad usare la sigaretta elettronica, comprando poi autonomamente quello che gli serve, lo ridurrà ancora di più”.