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Nella crociata antivapore arruolati anche i vertici militari

Il surgeon general Vivek Murthy pubblica un rapporto allarmistico contro la sigaretta elettronica. E tiene a precisare che si tratta della "la forma di tabacco più comunemente usata fra i giovani". Un errore colossale che ha scatenato le ire delle associazioni pro vaping.

Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. E contro la sigaretta elettronica ieri è sceso in campo addirittura il Surgeon General, il chirurgo generale degli Stati Uniti. Per capire di chi si tratta viene in aiuto Wikipedia che spiega puntualmente: “E’ il capo esecutivo dello United States Public Health Service Commissioned Corps e il portavoce per le questioni di salute pubblica all’interno del governo federale. Viene nominato direttamente dal presidente e poi confermato dal Senato. Il suo mandato dura quattro anni”. Attualmente l’importante carica è occupata dal trentanovenne Vivek Murthy, medico e viceammiraglio d’origine indiana e di nascita inglese, nominato dal presidente Barak Obama il 18 dicembre del 2014. E proprio ieri il Surgeon General Murthy ha pubblicato un report dal titolo E-cigarette Use Among Youth and Young Adult, che sta scatenando un polverone.
schermata-12-2457732-alle-17-19-00L’uso della sigaretta elettronica fra i giovani e i giovani adulti americani – scrive Murthy nella prefazione al rapporto – è oggi una delle principali preoccupazioni di salute pubblica”. E, dopo aver notato che l’uso del vaporizzatore personale negli ultimi anni è cresciuto del 900% fra i giovani (ma forse una percentuale così esorbitante è da ricondurre al fatto che si tratta di un prodotto che prima non c’era), continua: “Questi prodotti sono oggi la forma di tabacco più comunemente usata fra i giovani negli Stati Uniti”. Proprio così: forma di tabacco e pare superfluo ricordare che né le ecig di per sé, né i liquidi di ricarica contengano tabacco. La frase continua dicendo che le sigarette elettroniche hanno “sorpassato i prodotti convenzionali del tabacco, comprese le sigarette, i sigari, le gomme da masticare e i narghilè”. Ai più questa potrebbe sembrare una buona notizia, ma non così a Murthy che mette in guardia contro una messe di possibili danni causati dalla assunzione di nicotina, per arrivare alla morte in caso di ingestione dei liquidi di ricarica.
Comunque – si legge ancora nella prefazione – sebbene le sigarette elettroniche generalmente emettano meno sostanze tossiche dei prodotti a tabacco combusto, sappiamo che il loro aerosol non è innocuo”. Secondo Murthy “ci sono ancora dei vuoti nelle evidenze scientifiche”, ma “sappiamo abbastanza da passare all’azione per proteggere i giovani della nostra nazione e impedire che siano danneggiati da questi prodotti”. Insomma, una vera e propria crociata anti vapore, in linea con le più recenti posizioni dell’Oms. Ancora una volta il meglio è nemico del bene e piuttosto che favorire una realistica politica di riduzione del danno, gli Stati uniti preferiscono mettersi i paraocchi e adottare un approccio ideologico, moralizzatore e proibizionista.
schermata-12-2457732-alle-17-20-09Naturalmente non si sono fatte attendere le reazioni. Gregory Conley di American Vaping Association accusa il Surgeon General di aver trasformato un ente una volta stimato in una macchina propagandistica. “E’ un altro attacco con motivazioni politiche – dice Conley – ad una industria che aiuta a smettere di fumare. La discussione sui rischi e i benefici dei prodotti del vapore dovrebbe incentrarsi sulla scienza e non su banalità moralisteggianti”. Perplessa si dice anche Deborah Arnott di Ash, il più grande gruppo antifumo britannico: “Anche se la nicotina non è completamente innocua, è il fumo che uccide. E negli Usa il numero dei fumatori scende, non sale”. Clive Bates dal suo blog The Counterfactual accusa Murthy di essere “imprudente e dilettantesco” e conclude: “Il Surgeon General propone politiche restrittive sulla sigaretta elettronica per un presunto beneficio dei giovani, senza considerare le probabili conseguenze dannose per i vaper o i fumatori adulti”.
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