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British American Tobacco scalpita nella rincorsa al vaping

La terza azienda produttrice di tabacco del mondo cambia strategia: abbandonare gli strumenti inalatori di nicotina per concentrarsi sui riscaldatori di tabacco e sulle sigarette elettroniche basic. Ma nel frattempo tratta l'acquisizione di Reynolds American.

di Stefano Caliciuri

British American Tobacco abbandona gli inalatori di nicotina per concentrarsi sui vaporizzatori e sui riscaldatori di tabacco. La scelta della terza azienda produttrice di tabacco al mondo va dunque nella direzione di concentrarsi maggiormente sugli strumenti di largo consumo, come sono appunto le sigarette elettroniche, abbandonando invece la strada dei prodotti medicali. Nella fattispecie si tratta di Voke, l’inalatore di nicotina che da circa un anno viene prescritto dal servizio sanitario britannico come strumento per smettere di fumare.
In queste settimane Bat è molto attiva sul mercato, sia sul fronte delle acquisizioni aziendali che sul fronte della produzione industriale. L’offerta di 47 miliardi di dollari per rilevare Reynolds American non è stata accettata. Nelle prossime settimane dovrebbe esserci un rilancio sulla cifra offerta che potrebbe portare alla fusione multinazionale più imporatnte da inizio secolo. Per quanto riguarda i prodotti, Bat è invece impegnata su due differenti fronti: da un lato il consolidamento di Pebble, la nuova ecig di design destinata agli entry level; dall’altro il lancio su scala mondiale del riscaldatore di tabacco che vuol contrapporsi all’analogo prodotto di Philip Morris.

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