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L’authority per la salute irlandese dà via libera alla sigaretta elettronica

La diffusione e l'utilizzo dei vaporizzatori personali sono un passo in avanti per la salute pubblica e, soprattutto. il progetto è sostenibile economicamente dallo Stato.

di Beatrice Mauri

La nostra analisi dimostra che un maggiore ricorso alla sigaretta elettronica come mezzo per smettere di fumare, si tradurrebbe in un aumento delle persone che riescono ad abbandonare il tabacco rispetto alla situazione attuale dell’Irlanda e sarebbe economicamente vantaggioso”. A sostenerlo è la dottoressa Máirín Ryan, direttore del dipartimento Health Technology Assessment dell’irlandese Health Information and Quality Authority. L’agenzia governativa che ha il compito di tenere sotto controllo la sicurezza e la qualità dell’assistenza sanitaria e sociale, ha stilato un rapporto per capire come migliorare i servizi pubblici per smettere di fumare a costi accettabili.
Lo studio – spiega Ryan – esamina la sicurezza, l’efficacia e la sostenibilità economica degli strumenti per smettere di fumare disponibili in Irlanda”. Fra questi vi sono medicinali come le terapie sostitutive a base di nicotina, la vareniclina e gli antidepressivi, ma anche altro tipo di aiuti come la terapia psicologica, le help line telefoniche e la sigaretta elettronica. E, rivendicano gli autori, quello stilato dalla HIQA è il primo rapporto europeo a valutare la sostenibilità economica dell’ecigarette come metodo per smettere di fumare.
L’agenzia riconosce, infatti, come l’arrivo sul mercato della sigaretta elettronica abbia cambiato in maniera significativa le scelte di chi vuole smettere di fumare, orientandole sempre più verso questo strumento. E, sebbene si ricordi che sono necessari ancora studi sull’efficacia clinica delle ecig, l’agenzia riconosce che una maggiore diffusione della sigaretta elettronica sarebbe un decisivo passo avanti in Irlanda, perché aiuterebbe un maggior numero di persone a smettere di fumare definitivamente. E lo strumento, attualmente utilizzato dal 29% dei fumatori come ausilio per smettere, sarebbe anche sostenibile dal punto di vista dei costi. Il rapporto di HIQA è al momento ancora sotto forma di bozza ed è aperto alle osservazioni e ai commenti del pubblico fino al prossimo 3 febbraio. Dopo questa data verrà redatta la sua versione definitiva.

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