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Taiwan vieta anche il vapore: “Induce i giovani a fumare”

Nel Paese asiatico si va verso il divieto totale di fumo e dispositivi da vaporizzazione nei locali al chiuso. Autorità locali dicono che i provvedimenti sono in linea con le indicazioni dell'Oms.

di Beatrice Mauri

Il Ministero della Salute di Taiwan vuole inasprire le leggi antifumo e a farne le spese saranno anche le sigarette elettroniche. L’obiettivo principale della proposta presentata la scorsa settimana – riporta il quotidiano the China Post – è di salvaguardare i cittadini dai pericoli del fumo passivo. Per raggiungerlo il Ministero vuole abolire tutte le eccezioni alla legge attualmente in vigore, che proibisce il fumo nei locali chiusi. Addio, dunque, alle aree riservate ai fumatori negli aeroporti e negli uffici, ma anche nei ristoranti, gli alberghi i bar e i locali notturni. A rischio soprattutto i cigar lounge e bar che aprono dopo le 21 e consentono di fumare, grazie ad un permesso speciale. Secondo un portavoce del Ministero Luo Su-ying, la giustificazione di un inasprimento così drastico è che “le aree per fumatori non sono efficaci nell’impedire la diffusione del fumo passivo”.
La pessima notizia è che la revisione della legge prevede di includere anche un divieto per le sigarette elettroniche, che Luo definisce “un emergente rischio globale per la salute che potrebbe creare un effetto passerella inducendo i minori a fumare”. Insomma, argomenti triti e in gran parte superati dalle recenti evidenze scientifiche. Ma il Ministero della Salute si difende dichiarando che si tratta di restrizioni in linea con gli standard dell’Organizzazione mondiale della sanità. Appunto.

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