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Dove aumentano i negozi di sigarette elettroniche diminuiscono i fumatori

Secondo Charles Bloom (direttore di Vapourlites) esiste una correlazione diretta tra la diffusione capillare dei negozi e la diminuzione del tasso di fumatori. Il Regno Unito ne è la prova.

di Barbara Mennitti

I dati hanno il timbro dell’ufficialità perché provengono dall’Office for National Statistics, l’agenzia governativa britannica che raccoglie e analizza le statistiche sull’economia, la popolazione e la società del Paese. Secondo l’agenzia i fumatori adulti britannici nel 2015 erano il 17,2 per cento della popolazione, in calo di quasi tre punti rispetto al 2010. Proprio il 2015 è stato un anno particolarmente significativo, perché, sempre secondo i dati, è allora che il 56,7 per cento dei fumatori ha deciso di smettere: la percentuale più alta registrata dal 1974.
La drastica riduzione del numero dei fumatori è dovuta a diversi fattori: la minore disponibilità delle sigarette; l’aumento del loro prezzo che negli ultimi 10 anni è aumentato dell’89 per cento; la maggiore comprensione dei danni alla salute provocati dal fumo e un generale cambio di atteggiamento verso il tabacco, considerato sempre meno socialmente accettabile. Ma un ruolo importante lo ricopre anche la sigaretta elettronica, che in Gran Bretagna conosce la diffusione più massiccia e veloce d’Europa.
A sostegno del nesso diretto fra ecigarette e calo dei fumatori, il rivenditore online Vapourlites ha voluto saggiare l’apertura delle città britanniche al vaping, censendo le rivendite di ecig in un raggio di due miglia (circa 3,2 chilometri) dai centri cittadini. Edimburgo, la capitale scozzese, si aggiudica il primo posto in questa classifica con 17 negozi, seguita da Londra e Birmingham con 10 e da Belfast, capoluogo dell’Ulster, con 8. Segue un elenco di 51 città grandi, medie o piccole, sparse su tutto il territorio nazionale dove sono presenti fra cinque e un punto vendita. Sono solo tredici, invece, le località di una qualche rilevanza che non ospitano nemmeno un negozio di ecig.
Secondo Vapourlites la correlazione fra diffusione capillare dei negozi e diminuzione del tasso di fumatori è diretta e il direttore Charles Bloom ne ricava buoni auspici per tutto il settore. “È fuori di dubbio – commenta – che l’industria della sigaretta elettronica stia conquistando il suo spazio nel mercato britannico. L’esempio di Londra, Birmingham e Edimburgo dimostra che esiste un pubblico per le alternative elettroniche – soprattutto in chi cerca di liberarsi da una dipendenza. Ogni rivendita di ecig offre al consumatore un modo per affrontarla e fare un positivo cambiamento. Speriamo che nel tempo molte altre città del Regno Unito seguiranno quest’esempio”.

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