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La fenomenologia della sigaretta elettronica sui social network

Uno staff di ricerca dell'università di San Diego ha analizzato i tweet contenenti messaggi sulla sigaretta elettronica per comprendere quali fattori spingano le persone a scegliere il vaping.

di Barbara Mennitti

Perché si sceglie la sigaretta elettronica? Negli Stati uniti se lo è chiesto un gruppo di ricercatori dell’Università di San Diego negli Stati Uniti, guidato da John W. Ayers della School of Public Health. Per capirlo ha condotto uno studio finanziato dal National Cancer Institute e dal Ceter for Tobacco Products della Food and Drug Administration (per la cronaca, non esattamente dei sostenitori dell’ecig) e appena pubblicato sulla rivista medica Plos one.
Per capire meglio cosa spinge a scegliere il vaping, i ricercatori si sono basati su un singolo social media: Twitter. Hanno raccolto ed esaminato oltre 3 milioni di tweet che contenevano alcune parole chiave, coprendo un periodo di tre anni, dal 2012 al 2015. Con metodi automatizzati hanno poi escluso i tweet non in lingua inglese, quelli commerciali, lo spam e i retweet. Il team di ricerca ha poi analizzato il materiale testuale rimasto, alla ricerca dei motivi che inducono a scegliere la sigaretta elettronica.
Secondo quanto dedotto da Ayers e i suoi, nel 2012 il 43 per cento dei “cinguettanti” utilizzava l’ecig per smettere di fumare. Il 21 per cento la sceglieva per motivi di immagine, il 17 per cento perché poteva essere utilizzata all’interno dei locali e il 14 per cento per la varietà dei gusti e degli aromi disponibili. Con percentuali molto più basse si trovavano altre motivazioni come la sicurezza 9 per cento), il buon odore (3 per cento) e il basso costo (2 per cento). Nel 2015, però, il team di ricerca riscontra nei tweet osservati un mutamento delle motivazioni. Smettere di fumare diventa la seconda delle ragioni per adottare la sigaretta elettronica con una percentuale del 29 per cento e anche la possibilità di utilizzo all’interno scende al 12 per cento. La prima motivazione diventa l’immagine sociale, che spinge il 37 per cento degli utilizzatori a scegliere l’ecig, mentre il buon odore sale dal 3 al 5 Per cento. Restano pressoché invariati tutti gli altri valori. Resta da capire quanto può essere attendibile uno studio basato solo su un social network, che rischia di escludere una grande fascia di popolazione. Magari proprio quella in età più avanzata che svapa per smettere di fumare.

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