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Pubblicità e testimonial, Fontem Ventures pubblica standard aziendali

La società legata alla multinazionale Imperial Tobacco ha pubblicato gli standard aziendali in materia di pubblicità e messaggi commerciali. A differenza dei negozianti e delle aziende italiane, mantengono un atteggiamento meno cauto.

Pubblicità sì, pubblicità no. Cosa si può e cosa non si può. Dove, quando e come. Il dibattito circa l’interpretazione della normativa che regolamenta le inserzioni pubblicitarie per veicolare i prodotti del vaping è da mesi animato da pareri e opinioni. Nel numero attualmente in distribuzione del bimestrale cartaceo di Sigmagazine c’è un ampio dossier di approfondimento normativo, giuridico e legale. A partire dalla definizione di pubblicità che, in quanto tale, riguarda un messaggio commerciale a pagamento pubblicato sugli organi di stampa. Così come la definizione di testimonial, ovvero l’utilizzo di un personaggio più o meno noto che, previo pagamento, concede la propria immagine da associare ad un determinato prodotto.
Intanto anche le associazioni e le aziende si stanno muovendo. Ognuno fornisce la propria libera interpretazione alla legge. Posizioni legittime che varranno sino a quando non ci sarà una sentenza di un Tribunale o un’azione di interpretazione collettiva.
Fontem Ventures, azienda di ecig e liquidi di proprietà di Imperial Tobacco, ha pubblicato nei giorni scorsi i propri standard aziendali in materia di marketing e pubblicità. Un segnale di trasparenza che fornisce interessanti spunti.
Ci assicureremo – si legge sul sito ufficiale della multinazionale – che i nostri prodotti e la loro messa sul mercato abbiano un impatto positivo sulle vite dei consumatori e che non incoraggino comportamenti inappropriati. Le nostre attività e i nostri prodotti sono rivolti esclusivamente a un pubblico adulto. Ci atterremo alla definizione di adulto secondo le leggi locali: altrimenti considereremo “adulti” quelle persone che hanno compiuto 18 anni“.
In seguito, Fontem spiega come articoleranno i loro messaggi promozionali rapportandoli all’età dei consumatori. In sostanza, quali accorgimenti utilizzeranno ffinché il lettore finale del messaggio sia possibilmente un maggiorenne. “Nella commercializzazione e promozione dei nostri prodotti, non utilizzeremo immagini, simboli, linguaggi, personaggi, giochi, celebrità, applicazioni o attività che possano suscitare l’interesse e incontrare i gusti dei minori di 18 anni. Gli individui che compariranno nelle nostre pubblicità saranno, e appariranno, come persone che hanno più di 25 anni. Quando si può stimare o verificare l’età del target (per quanto riguarda ad esempio la carta stampata, i banner su Internet, il cinema, i programmi televisivi o gli eventi), sponsorizzeremo il nostro prodotto laddove almeno il 70 per cento del pubblico o dei partecipanti ha più di 18 anni. Tutte le promozioni e le attività di marketing diretto dei nostri prodotti saranno indirizzate agli spettatori o ai partecipanti che, a nostra conoscenza, hanno 18 anni o più. Quando l’età del pubblico non può essere verificata (come nei nostri profili sui social media, ad esempio Twitter) faremo in modo che sia visibile una dichiarazione di limitazione di responsabilità, avvisando che i nostri prodotti sono destinati a coloro che hanno raggiunto i 18 anni di età. Laddove la normativa vigente a livello nazionale è più dettagliata e/o stringente, prevarrà rispetto agli standard commerciali definiti a livello aziendale“.
Un capitolo a parte è riservato agli strumenti attravero cui veicolare il messaggio. In questo caso Fontem Ventures specifica che “in Italia la pubblicità per le sigarette elettroniche è disciplinata dalla Legge di conversione 8-11-2013 n. 128 del D.L. 12 settembre 2013, n. 104, recante Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca“.
In particolare, sottolineano sempre sul sito ufficiale della multinazionale, gli accorgimenti che saranno osservati saranno quelli disciplinati dai commi “10quater: entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, le emittenti radiotelevisive pubbliche e private e le agenzie pubblicitarie, unitamente ai rappresentanti della produzione, adottano un codice di autoregolamentazione sulle modalità e sui contenuti dei messaggi pubblicitari relativi alle ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina; 10quinquies: è vietata la pubblicità di liquidi o ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina che: sia trasmessa all’interno di programmi rivolti ai minori e nei quindici minuti precedenti e successivi alla trasmissione degli stessi; attribuisca efficacia o indicazioni terapeutiche che non siano espressamente riconosciute dal Ministero della salute; rappresenti minori di anni diciotto intenti all’utilizzo di sigarette elettroniche; 10sexies: è vietata la pubblicità diretta o indiretta delle ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina nei luoghi frequentati prevalentemente dai minori; 10septies: è vietata la pubblicità radiotelevisiva di liquidi o ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina nella fascia oraria dalle 16 alle 19“.
La scelta di Fontem Ventures è di mantenere un atteggiamento più aggressivo rispetto quello invece che sta caratterizzando i rivenditori e le aziende specializzate in vaping, molto più caute.

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