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Anafe incontra Vicari: “Apertura e disponibilità al dialogo”

"I rischi – specifica Mancini - scaturiscono non tanto dall'emendamento al decreto fiscale ma dal combinato disposto tra le modifiche previste dallo stesso emendamento e la successiva sentenza della Corte Costituzionale".

L’incontro è stato positivo e costruttivo. Abbiamo riscontrato apertura e disponibilità al dialogo per intervenire a tutela delle aziende e dei lavoratori del settore del fumo elettronico in tutta Italia”. Esprime soddisfazione il presidente di Anafe Massimiliano Mancini nel riportare gli esiti di un incontro, avvenuto ieri, fra la senatrice Simona Vicari e i vicepresidenti dell’associazione, Umberto Roccatti e Fabio Regazzi. “I rischi – specifica Mancini in un comunicato – scaturiscono non tanto dall’emendamento al decreto fiscale – che, per quanto vada necessariamente modificato, contiene giusti principi a tutela della legalità, del mercato e dei consumatori – ma soprattutto dal combinato disposto tra le modifiche previste dallo stesso emendamento e la successiva sentenza della Corte Costituzionale”.
La concomitanza dell’approvazione dell’emendamento Vicari e della sentenza della Consulta sulla tassa aveva infatti creato la sensazione che si volesse spazzare via d’un colpo un intero settore, creando, sostiene Mancini “una situazione insostenibile, da scongiurare attraverso una sana collaborazione tra industria e istituzioni per intervenire sulle modalità di vendita, compreso l’online, e soprattutto sul livello di tassazione che mette a rischio l’esistenza di migliaia di piccole e medie imprese italiane”. Il presidente Anafe sottolinea la necessità di “porre quanto prima fine ad anni di incertezza, facendo ripartire definitivamente un settore che garantisce posti di lavoro, sviluppo economico e soprattutto un’alternativa ormai internazionalmente riconosciuta per la tutela della salute e la riduzione del danno prodotto dal consumo di sigarette tradizionali”.
Mancini conclude sottolineando la delicatezza del momento e lanciando un appello al governo e a tutte le forze politiche perché “si intervenga immediatamente per salvare il settore”.

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