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In Nuova Zelanda un dibattito già visto (e vinto)

Il governo della Nuova Zelanda sta discutendo un provvedimento per limitare la vendita di sigarette elettroniche con nicotina esclusivamente nelle farmacie. Agli occhi di un italiano questo dibattito è già conosciuto e lo fa tornare con la memoria indietro di qualche anno. Quando cioé anche il nostro Ministero della Salute tentò di “monopolizzare” la vendita di ecig attraverso il solo canale distributivo delle farmacie. La storia fortunatamente un’altra piega.

In Nuova Zelanda, invece, anche alla luce di una ricerca pubblicata da nove medici locali, quella che ora è solo un’ipotesi in fase di discussione potrebbe davvero trasformarsi ben presto in realtà. La motivazione addotta da chi vorrebbe assegnare alle farmacie la vendita dei devices con nicotina, è che attraverso la nuova normativa si vieterebbe l’utilizzo ai minori. In Nuova Zelanda è ancora viva la percezione che la ecig non serva per smettere di fumare ma, al contrario, per avvicinarsi al tabacco tradizionale. Anche in Italia queste argomentazioni hanno fatto il loro tempo, pallido tentativo di vietare la diffusione di uno strumento che invece, a detta ormai dei più brillanti luminari in campo sanitario, è valido per limitare l’uso del tabagismo e dei danni che ne conseguono. Ma in Nuova Zelanda sono ancora assai indietro a livello normativo, è normale dunque che il dibattitto faccia il suo corso natrale come già lo fece anche in Italia.
Schermata 07-2457218 alle 12.40.13Attualmente gli svapatori neozelandesi possono importare dall’estero la nicotina per solo utilizzo personale ma è vietato vendere sigarette elettroniche e liquidi di ricarica contenenti nicotina. In pratica, è come se fosse legalizzato il fai da te mentre viene punita la libera iniziativa commerciale. E’ forse più pericoloso un liquido industriale da uno fatto in casa? Le risposte possono essere varie, ma certamente una produzione su vasta scala deve necessariamente sottostare a maggiori garanzie in ordine di sicurezza, certificazione e tracciabilità. Tra le ipotesi al vaglio del governo neozelandese anche la possibilità di affidare a Pharmac, la società farmaceutica nazionale, la produzione e distribuzione delle sigarette elettroniche.

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