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Con la Tpd all’orizzonte, ecco che improvvisamente compaiono ricerche a sostegno di questo o quell’articolo contenuto. Ad essere sotto attacco in questi ultimi giorni è la pubblicità delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica. Lo staff scientifico coordinato da Matthew Farrelly ha pubblicato sull’American Journal of Preventative Medicine una ricerca condotta su oltre 15mila adolescenti. Beh, il risultato è quanto meno sorprendente: i ragazzi sono condizionati dalla pubblicità.
Già, proprio così: un intervistato su due, dopo aver visto uno spot televisivo, ha detto che comprerebbe le sigarette elettroniche. Accidenti, una scoperta sensazionale. Uno staff di ricercatori universitari ha dunque scoperto che gli spot invogliano i consumatori ad acquistare i prodotti pubblicizzati. Chissà se la manipolazione psicologica funzionerebbe anche con altri prodotti: ad esempio un hamburger, un videogioco in 3D o uno smartphone. La scienza purtroppo non è ancora arrivata a dare una risposta anche perchè nessuna azienda tecnologica ha mai commissionato una ricerca in tal senso. A differenza invece delle aziende farmaceutiche americane che hanno impegnato centinaia di migliaia di dollari per dimostrare che gli spot televisivi di ecig invogliano il consumatore a provare il device. O forse, ribaltando il ragionamento, a non comprare più le sigarette tradizionali?
Ecco in originale la sensazionale ricerca dello staff coordinato da Farrelly