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“La sigaretta ti ha quasi ucciso? Ti regaliamo l’ecig”.

Una iniziativa rivolta a tutti coloro che non conoscono la sigaretta elettronica. Ma che allo stesso tempo a causa della sigaretta tradizionale hanno rischiato la vita. L’idea è partita per un incontro fortuito: un uomo appena dimesso dall’ospedale a causa di un intervento ai polmoni parla con un rivenditore di ecig spiegando la sua voglia di fumare ma l’impossibilità di farlo. Su consiglio del chirurgo, però, ha deciso di passare alla sigaretta elettronica, “unico strumento utilizzabile perché non provoca combustione”. E poi, aspetto da non sottovalutare, “il vapore non è fumo”. Gli occhi di Salvatore Caroleo si sono commossi: mentre l’uomo parlava, nella sua mente scorrevano i ricordi legati all’analoga vicenda accaduta a suo papà. E d’istinto ha pronunciato la frase: “Ti regalo il kit per iniziare a svapare”.

E’ andata proprio così?
Beh, sì. Stavo aiutando mia moglie nel nostro negozio di e-cig quando è entrato un signore che era stato da poco dimesso dall’ospedale accompagnato da sua moglie. E’ nato tutto da lì. Parlare con questa persona ha dato un senso al mio lavoro, mi sono sentito utile, diciamo che è stata una forma di gratitudine. Ascoltare la sofferenza e il dolore aiuta a dare un senso diverso alla nostra vita. Forse me lo ero dimenticato pensando solo al cassetto.
E quindi ha pensato poi che potesse diventare un’iniziativa permanente: regalare un kit a chiunque abbia avuto un danno causato dal tabacco.
In verità non abbiamo mai pensato che potesse diventare un’iniziativa che tutti gli altri negozianti potessero riprendere. Il mio gesto è stato poi diffuso sui social network e molti l’hanno condivisa reputandola un’ottima cosa. Alcuni hanno pensato di riproporla anche nei loro negozi. Nel nostro è già diventata un’iniziativa permanente.
185539978-8b7d9deb-6a69-42a6-a0e4-9ac25a17b16dUmberto Veronesi, anche in una recente intervista per Sigmagazine, sostiene che la sigaretta elettronica non sia veicolo di tumore. Eppure a far notizia sono sempre le ricerche che denigrano il fumo elettronico. Secondo lei perchè?
La storia è nota: ci sono interessi miliardari, le malattie sono fonte di guadagno per le multinazionali del farmaco. La voce tabacco nella finanza pubblica, specialmente italiana,  è importantissima. Era logico aspettarsi attacchi e pressioni sul settore.
Dopo il boom del 2013 e l’implosione dello scorso anno, ora sembrerebbe che il settore stia nuovamente vivendo una ripresa. Nonostante la mancanza di regole certe…
Non la considererei una vera ripresa, perlomeno dal punto di vista dei negozi. Di certo questa assenza di regole sta facilitando molto il mercato online e sta permettendo al mercato illegale di agire impunemente. Sono convinto che la crescita sarà più marcata in autunno e inverno quando le grandi multinazionali del tabacco intensificheranno il loro operato mediatico.

Cosa manca ancora alla sigaretta elettronica perchè possa diventare un device di larghissimo consumo per, non dico soppiantare, ma almeno concorrere alla pari con il tabacco tradizionale?
Manchiamo noi. Chi gestisce il mercato del tabacco sta entrando nel nostro mercato con i loro prodotti, saranno loro che decideranno quando sarà il momento. Noi, lo dico con tristezza, non abbiamo sin qui dimostrato di essere una realtà capace di essere determinante per il futuro di questo prodotto. In molti si sono fermati alla clientela acquisita, pensiamo più ai vapers che ai possibili nuovi consumatori, sempre più operatori puntano a liquidi particolari, cremosi, fruttati , possibilmente esotici, che a prodotti che si avvicinano alla sigaretta, unica via per staccare il fumatore tradizionale dal vizio.

Schermata 2015-08-07 alle 11.00.20Qualche negoziante l’ha criticata, definendo l’iniziativa una mera speculazione. Come risponde all’accusa?
Ognuno è libero di pensarla come vuole, esiste una coscienza e ognuno risponde ad essa. Coloro, pochi per fortuna, che ci hanno attaccato vivono abitualmente in uno stato dove la malafede fa parte del loro essere, vedono sempre tutto sotto forma di interesse perchè non sanno pensare ad altro e per attirare l’attenzione degli altri, visto che oramai sono stati emarginati da quasi tutti. Ed è rimasto loro un solo mezzo: creare polemiche e sospetti. Sono lo squallore del nostro settore. Per costoro nessun commento è possibile, solo tristezza e pietà.
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