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Canada non è un Paese per vapers

Esulta sorridente Lucie Charlebois, ministro della Salute pubblica del Quebec (Canada), soddisfatta per l’introduzione nella provincia canadese della sua Legge 44, entrata in vigore il 26 novembre scorso. La normativa, pensata per rafforzare Tobacco Act del 2005 (da ora Tobacco Control Act) e “contribuire a ridurre il numero dei fumatori”, rappresenta in realtà una mazzata mortale anche per i vapers. Ma prima di fare spallucce e pensare che tanto il Quebec è lontano, è bene notare che questo scempio è stato consentito dalla definizione della sigaretta elettronica come “prodotto del tabacco”, anche quando non ne contiene.

Schermata 12-2457373 alle 15.27.13Così recita, infatti, l’articolo 2 del Bill 44: Section 1 of the Act is amended by inserting “, electronic cigarettes and any other devices of that nature that are put to one’s mouth to inhale any substance that may or may not contain nicotine, including their components and accessories,” after “containing tobacco”. Ricorda qualcosa? Già, è esattamente quello che prevede la Direttiva europea sui prodotti derivati dal tabacco (Tpd). Non è dunque escluso che presto si possano vedere leggi altrettanto assurde applicate al vaping anche in alcuni Paesi europei.

La legge 44 del Quebec proibisce il fumo sulle terrazze dei bar e dei ristoranti, in tutte le aree commerciali all’aperto “destinate allo svago, al relax o al consumo di prodotti”, come nei giardini dei pub. È illegale fumare a meno di 9 metri di distanza da passaggi pubblici, piste da jogging, all’interno dei parchi, sui campi da golf e nelle auto in presenza di un minore di 16 anni. Insomma, è proibito fumare praticamente dappertutto e occorre ricordare che dove è scritto “fumare”, bisogna leggere anche svapare, visto che per il ministro Charlebois i due verbi sono semplici sinonimi.

Schermata 12-2457373 alle 15.29.05Saranno tempi duri anche per i commercianti del settore. È, infatti, proibito esporre alla vista del pubblico i prodotti del tabacco e quindi, secondo il Bill 44, anche le e-cig e i liquidi. Probabilmente i negozi di sigarette elettroniche dovranno adottare la tecnica dei sexy-shop e degli strip club, oscurando le vetrine e sperando che il probabile acquirente si arrischi ad entrare in un ambiente poco rassicurante. Naturalmente non sarà consentito fare assaggi di liquidi, neanche a 0 nicotina, così come non si può assaggiare una sigaretta prima di comprarne un pacchetto.

Insomma, l’assurda e infondata equiparazione fra prodotti del tabacco e sigaretta elettronica inizia a produrre i primi mostri, infischiandosene di studi e ricerche mediche e travolgendo i diritti e la libertà di tantissimi cittadini svapatori (e anche fumatori). Il prossimo ad adottare una legge così draconiana potrebbe essere lo Stato dell’Ontario, sempre in Canada, dove a gennaio dovrebbe entrare in vigore una normativa sulla falsariga del vicino Quebec.

 Qui il link al Bill 44 http://www.assnat.qc.ca/en/travaux-parlementaires/projets-loi/projet-loi-44-41-1.html

Qui il Tobacco Act del 2005

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