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Anche dalla Svizzera segnali di protesta contro decisioni governative. Helvetic Vape, associazione dei vapers elvetici indipendente e senza scopo di lucro, e il suo presidente Olivier Théraulaz, hanno presentato ricorso al Tribunale amministrativo federale (Taf) contro la decisione 2015-3088 dell’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (Usav) riguardante “le sigarette elettriche, le sigarette elettroniche e le e-sigarette”. L’associazione e il suo presidente ritengono che questa decisione di portata generale, che vieta l’importazione professionale e la vendita di prodotti dello svapo contenenti nicotina, sia contraria alla salute pubblica in quanto limita fortemente l’accesso della popolazione svizzera degli svapatori e dei fumatori ad uno strumento di riduzione dei rischi e dei danni associati al consumo di nicotina .
Il comunicato diffuso da Helvetic Vape (in foto il presidente Olivier Théraulaz) è molto articolato ed entra a gamba tesa contro l’imposizione dell’Ufficio federale di sicurezza alimentare. “Con pseudo argomentazioni, l’Usav tenta di giustificare la propria decisione in virtù di un interesse preponderante in materia di salute pubblica. Allo stesso tempo il Consiglio federale, nel suo comunicato stampa dell’11 novembre 2015 sul progetto di legge federale sui prodotti del tabacco (LPTab), riconosce che le “sigarette elettroniche” sono meno nocive per la salute rispetto al fumo e possono costituire un’alternativa per i fumatori. Nella decisione dell’Usav vengono menzionati la protezione dei minori, la pubblicità e lo svapo nei luoghi pubblici. Tuttavia le misure adottate non fissano alcuna età legale per l’acquisto dei prodotti dello svapo, non ne disciplinano la pubblicità e non ne regolano l’uso nei luoghi pubblici. A livello federale, un bambino può tutt’oggi comperare legalmente sigarette, mentre un fumatore adulto non può acquistare facilmente liquidi con nicotina per smettere di fumare mediante lo svapo“.
“Gli eventuali rischi minimi legati allo svapo, per essere pertinenti, devono essere messi a confronto con i gravi danni per la salute causati dai prodotti del tabacco da fumo, in libera vendita. Le autorità non proteggono nessuno vietando l’accesso a un mezzo di riduzione dei rischi: il tabagismo riguarda il 25% della popolazione e uccide prematuramente 9.500 persone l’anno. Oggettivamente, l’unico effetto dei provvedimenti dell’Usav è quello di continuare a proteggere, a scapito della salute pubblica, gli interessi dell’industria del tabacco dalla minaccia rappresentata dai prodotti dello svapo con nicotina, efficaci e commercializzati in modo indipendente. I liquidi per lo svapo contenenti nicotina sono oggi l’arma più seria contro l’epidemia del tabagismo”.
“Le misure adottate per i prodotti dello svapo devono essere pragmatiche, ponderate e informate. Tutto ciò viene meno nella decisione dell’Usav. Il rapporto di Public Health England, pubblicato lo scorso agosto, riassume lo stato attuale delle conoscenze scientifiche sullo svapo. L’amministrazione ha ignorato questo documento sebbene essenziale per una valutazione preliminare. L’Usav perpetua l’errore commesso dall’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) nella sua “Lettera informativa n. 146” amalgamando attrezzature e liquidi per lo svapo e basandosi sull’articolo 37, paragrafo 3 dell’Ordinanza sulle derrate alimentari e gli oggetti d’uso (ODerr). Il parere giuridico dell’avv. Roulet del 24 aprile 2015 aveva pertanto dimostrato l’illegittimità di tale paragrafo e di tutte le misure che non fanno alcuna distinzione tra materiali e liquidi per lo svapo”.
“Questa decisione, con l’adozione di rimedi estremamente restrittivi nei confronti dei prodotti dello svapo contenenti nicotina, diffonde il falso affermando che questi prodotti sarebbero più pericolosi di quelli del tabacco da fumo che vengono invece venduti liberamente, pur contenendo anch’essi nicotina. Eppure i prodotti dello svapo, compresi quelli con nicotina, sono almeno per il 95 per cento più sicuri rispetto al fumo. L’amministrazione federale (Ufsp e Usav) contribuisce dunque alla disinformazione della popolazione sullo svapo con queste misure sproporzionate. La Svizzera resterà l’ultimo paese dell’Europa occidentale a vietare i liquidi con nicotina? Helvetic Vape confida che la giustizia possa accogliere i suoi argomenti coerenti e revocare perciò questo divieto deleterio per la salute pubblica“.