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Boom di ecig nelle carceri inglesi

La sigaretta elettronica potrebbe mandare in pensione quella tradizionale nelle carceri del Regno Unito. Dopo un progetto pilota che permetteva la vendita dell’e-cig negli istituti di detenzione del Galles e in tre dell’Inghilterra, infatti, lo scorso agosto la vendita è stata estesa a tutte le carceri del Regno. E i risultati sono stati strabilianti: in soli quattro mesi i detenuti hanno acquistato ben 16mila 600 sigarette elettroniche.

Schermata 12-2457385 alle 14.51.29Non solo. Secondo i dati forniti dal Ministro della Giustizia durante un question time in Parlamento, a dicembre 2015 nelle prigioni sono stati venduti 40mila pacchetti di sigarette in meno rispetto allo stesso mese del 2014, mentre sono scese di oltre il 10 per cento le vendite di cartine, accendini, fiammiferi e filtri per sigarette. Per capire la portata rivoluzionaria di questi dati, basti pensare che nelle carceri le bionde vengono spesso usate come merce di scambio o addirittura come moneta corrente.

Molto soddisfatti si dichiarano gli operatori carcerari tramite Glyn Travis, portavoce di Prison Officer Association. Preoccupati per gli effetti del fumo passivo, avevano più volte chiesto di introdurre il divieto di fumo negli istituti, ma il timore di eventuali disordini aveva sempre suggerito di lasciare le cose come stavano, consentendo ai detenuti di fumare nelle loro celle. Ora la sigaretta elettronica potrebbe finalmente mettere tutti d’accordo e rendere anche le carceri un luogo più salutare per chi ci lavora e per chi vi è ristretto.

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