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Ecig, la scomoda verità: svapare è molto più sicuro

Cosa accade se il Rolling Stones, autorevole mensile di informazione “pop”, pubblica un articolo a sostegno (e difesa) della sigaretta elettronica? Pressoché nulla. Ovvero, nessun richiamo mediatico, nessun editoriale, nessuna campagna social. Ed allora dobbiamo pensarci direttamente noi, consumatori ed addetti ai lavori del settore, a darne evidenza e diffusione.

Schermata 12-2457379 alle 15.05.37Prendendo spunto da un’intervista condotta con Daniel Walsh, responsabile di Purebacco, azienda americana leader nella produzione di eliquids, il giornalista David Amsden lancia numerose stoccate nei confronti dei legislatori ma, soprattutto delle Big Tobacco, reali responsabili della disinformazione attuale. Rièorta ad esempio, la diversità di atteggiamento tra governo inglese e governo statunitense: mentre il primo sostiene l’ecig anche attraverso il premier Cameron, negli Usa le campagne denigratorie sono fomentate da decine di gruppi antifumo che paragonano il vapore al fumo. “Non capiscono – si legge  nell’articolo – o fanno finta di capire, che non è la nicotina ad uccidere ma il catrame. Queste parole le ha scritte nel 1976 lo scienziato sudafricano Michael Russel, eppure si continua a non capire come non sia la nicotina il pericolo mortale”.

Schermata 12-2457379 alle 15.06.07Amsden non le manda a dire neppure nei confronti di chi diffonde “tendenziose ricerche” come quelle sulla elevata presenza di diacetile nei liquidi. “All’inizio di questo mese, l’Università di Harvard ha pubblicato uno studio secondo cui il 75 per cento dei liquidi aromatizzati contiene una sostanza chimica chiamata diacetile, comunemente usato negli aromi artificiali burro. Lo studio di Harvard ha portato a inevitabili titoli ammalianti, alcuni dei quali testimoniano quanto poco viene detto, e compreso, daii mass media soprattutto nel campo delle sigarette. Nessuno, infatti, ha replicato dicendo che il fumo da tabacco ha un livello di diacetile superiore a 100 volte superiori quello trovate nelle ecig. E nonostante questo, a nessun fumatore è mai stato diagnosticato il “polmone popcorn” a causa del tabagismo”. Di è la colpa di tutto questo? Walsh non ha dubbi: le quattro multinazionali del tabacco che sono in grado, pagando, di indirizzare l’informazione: “Stiamo vivendo una strana dicotomia. Dopo anni di tentativi di togliere potere alle Big Tobacco, stiamo ora discutendo ed esaminando la legislazione al fine di rimuovere dal mercato tutti gli indipendenti, come me, dal gioco e donare il settore  nelle mani di Big Tobacco”. Nuda e triste verità.

Qui la versione completa dell’articolo del Rolling Stones.

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