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“Ecig vittima della lunga mano europea”

Douglas Carswell, deputato inglese ed esponente di punta di Ukip, interviene nel dibattito sulla regolamentazione del fumo elettronico. E lo fa, senza mezzi termini, condannando i differenti interessi dei burocrati europei che tendono a salvaguardare le Big a discapito delle moltissime piccole imprese. La Tpd, secondo il parlamentare inglese, non segnerà un punto di svolta nell’economia ma soltanto la crisi di un settore composto per la maggioranza di piccoli e medi produttori.

L’innovazione – spiega Carswell – è ciò che ha reso la Gran Bretagna una superpotenza globale. Le nostre rivoluzioni agricole e industriali hanno trasformato l’economia di tutto il mondo. Ma oggi non abbiamo la libertà di innovare, a causa di risme di regolazione burocrazia da parte dell’UE. L’ultima vittima della lunga mano dell’UE è la sigaretta elettronica. Alcune delle tecnologie dell’ecig (ad esempio, il cartomiser) è stato inventato in Gran Bretagna. Oggi vi è un enorme mercato per e-sigarette nel Regno Unito. Hanno avuto tanto successo per aiutare i fumatori a rinunciare al tabacco, anche il Nhs ha riconosciuto il loro potenziale. Ma ora l’Unione europea si sta muovendo per schiacciare la sigaretta elettronica. Nel mese di maggio diventeranno oggetto di direttiva sui prodotti del tabacco dell’UE. Pensate solo per un secondo a quanto questo è assurdo: il punto delle ecig è che non sono un prodotto del tabacco.

Schermata 01-2457395 alle 12.40.32L’Unione europea si sveglia quando si tratta di bloccare gli sforzi per ridurre morti premature derivanti dal fumare. La burocrazia di Bruxelles ha già avuto conseguenze devastanti per la ricerca medica in Gran Bretagna. Prima che la direttiva sulla sperimentazione clinica europea entrò, circa il 6 per cento di tutti gli studi clinici sono stati fatti da noi. La direttiva sui prodotti del tabacco potrebbe essere altrettanto catastrofiche per l’industria ecig. I produttori dovranno ora presentare relazioni annuali dettagliate sulle loro vendite e sui consumatori. Soltanto le Big potrebbero essere in grado di far fronte a questa burocrazia. Ma le piccole imprese – come la maggior parte del settore – saranno soffocate. La cosa triste è che niente di tutto questo arriva a sorpresa. L’UE è corporativista per difetto: agisce sempre contro gli interessi delle piccole imprese. Produce sempre regolamentazione che danneggia le PMI. Si lavora sempre per difendere i grandi interessi. Ecco perché in tanti sono già impostati a votare per Brexit (l’uscita dall’Unione europea, ndr). La Gran Bretagna ha bisogno di ritrovare lo spirito imprenditoriale della rivoluzione industriale per avere successo nel Ventunesimo secolo. Dovremmo essere pionieri della rivoluzione digitale e portare di nuovo il mondo verso l’innovazione”.

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