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Si è fatto da promotore di una istanza che se portata a compimento potrà radicalmente mutare l’approccio tra social network e vaping. Ovvero, non ci sarà più bisogno di escamotages lessicali per diffondere i messaggi promozionali poiché diventerà lecito come per ogni altra forma di commercio. Eccezion fatta per il tabacco.
Ed infatti è proprio l’assimilazione tra tabacco e vaping ad aver spinto lo statunitense Kevin Price a ideare una petizione al fine di chiedere a Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, di modificare la definizione di vaping. “Non è da considerarsi un prodotto del tabacco – spiega Price – solo perchè contiene nicotina. Chiediamo a Zuckerberg di cambiare la definizione di vaping perché non è corretto quanto scritto su Faceboo, perché il vaping al contrario è un metodo che può aiutare le persone a smettere di fumare“. La petizione è on line a questo indirizzo: al momento i sottoscrittori sono oltre 8 mila, ma è un numero ancora troppo basso per poter esercitare un’influenza lobbistica agli occhi di Zuckerberg.