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di Barbara Mennitti
“Ci preoccupa che la Food and Drug Administration, che ha affermato il suo diritto di regolamentare le sigarette elettroniche, si concentrerà unicamente sulla possibilità che le sigarette elettroniche e gli altri vaporizzatori di nicotina possano agire da incentivo al fumo”. Così David T. Levy, professore del dipartimento di oncologia al Lombardi Comprehensive Cancer Center di Georgetown, esprime le perplessità sue e di altri sei esperti internazionali di controllo del tabacco sulla imminente regolamentazione delle ecig negli Usa.
“Crediamo che ad oggi la discussione – ha continuato Levy in un articolo pubblicato sulla rivista Addiction – abbia avuto la tendenza ad andare contro le sigarette elettroniche. Una cosa spiacevole, perché il quadro generale ci dice che questi prodotti sono usati soprattutto da fumatori o da persone che probabilmente lo sarebbero diventati”. Con buona pace del tanto strombazzato “gateway effect”, quello strano impulso che porterebbe chi non ha mai fumato prima a passare dalla sigaretta elettronica a quella di tabacco.
Il nemico da combattere per Levy e gli altri firmatari di questo appello resta il fumo da combustione di tabacco, ancora responsabile di un numero enorme di morti premature negli Stati Uniti. Gli esperti, spiega il professore, stimano che l’uso delle sigarette elettroniche comporti solo il 5% dei rischi associati con il fumo. E cita ricerche condotte in Usa, Inghilterra e Canada che indicano come negli ultimi due anni il numero dei fumatori sia diminuito drasticamente e come questo trend coincida con il boom dell’uso delle ecig. “L’evidenza – scrive – suggerisce che la sigaretta elettronica incoraggia ad abbandonare le sigarette proprio quelle persone che altrimenti avrebbero fumato a prescindere dall’ecig”.
Consapevole del dibattito che la presa di posizione dei sette professori avrebbe scatenato, Levy precisa nell’articolo: “Non vogliamo incoraggiare adolescenti e giovani che altrimenti non fumerebbero a usare la sigaretta elettronica. Tuttavia lo scopo principale della politica di controllo del tabacco dovrebbe essere di scoraggiare il fumo, fornendo ai fumatori mezzi per smettere, anche se questo significa passare per un periodo alla sigaretta elettronica, invece di cessare improvvisamente l’assunzione di nicotina”.
Così David Levy e gli altri firmatari chiedono alla Fda di mantenere una prospettiva di larghe vedute mentre si accinge a legiferare sull’ecig, ammonendo che una regolamentazione e una tassazione troppo pesanti annullerebbero i benefici di questo prodotto. “L’aumento del prezzo delle sigarette elettroniche dovuta a una tassazione pari a quella delle sigarette scoraggerebbe i giovani dall’usarla. Ma scoraggerebbe anche i fumatori, soprattutto quelli svantaggiati socio-economicamente, che stanno cercando di smettere”. Gli altri firmatari dell’appello sono K. Michael Cummings della Medical University della South Carolina, Andrea C. Villanti, Ray Niaura e David B. Abrams di Truth Initiative, Geoffrey T. Fong della Università di Waterloo in Canada e Ron Borland di Cancer Control di Victoria in Australia.