L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

“Serve un nuovo approccio di sviluppo, valutazione e ricerca”

Per due giorni i massimi esperti francesi di riduzione dei rischi e dei danni legati alle dipendenze si sono confrontati in audizione pubblica. Hanno trattato anche il tema del fumo elettronico e della Tpd.

La sigaretta elettronica, promossa dagli utilizzatori e guardata con sospetto dalla comunità scientifica, si rivela uno strumento complementare per la riduzione dei rischi (legati al fumo, ndr): una parte non trascurabile del milione di utilizzatori riesce a ridurre significativamente gli effetti dannosi della combustione del tabacco”. È quanto si legge nel rapporto appena reso pubblico dalla Fédération Française d’Addictologie sulla prima Audizione pubblica sulla riduzione dei rischi e dei danni legati alle dipendenze.

vapore_genericaL’audizione, organizzata da Ffa con il supporto della Commissione interministeriale per la lotta contro le droghe e le dipendenze e la Haute Autorité de Santé, si è tenuta gli scorsi 7 e 8 aprile a Parigi nella sede del Ministero della salute e ha visto la partecipazione di una trentina di esperti in tema di dipendenze. E la sigaretta elettronica ne è uscita piuttosto bene. Nel rapporto, infatti, gli esperti non si limitano a un generico riconoscimento dell’utilità dell’ecig per ridurre i danni del fumo. Ma chiedono per questo “strumento un nuovo approccio di sviluppo, valutazione e ricerca”. In particolare si chiede la messa a punto di una valutazione in rapporto con il suo utilizzo reale e non per comparazione con prodotti che non hanno le stesse caratteristiche, sottolineando che è fondamentale tenere conto dell’esperienza degli utilizzatori e delle loro associazioni per dare il giusto posizionamento a questo strumento nelle politiche di riduzione del danno.

Schermata 02-2457429 alle 13.02.23Dall’audizione, inoltre, è venuta fuori una forte preoccupazione riguardo gli effetti della Tpd. “È un danno che la sigaretta elettronica – si legge nel rapporto – sia minacciata dalla nuova Direttiva sui prodotti del tabacco (pur non essendo tale)”. L’applicazione di questa direttiva, una volta convertita in legge, avrà certamente l’effetto di frenare l’innovazione, sostengono gli esperti. Ma il vero rischio è che finisca per favorire le ecig prodotte dall’industria del tabacco, “la sola, insieme a quella farmaceutica, ad avere i mezzi disponibili per sostenere i vincoli amministrativi e finanziari imposti da questa Direttiva”.
Un altro approccio alla riduzione dei danni causati dal tabagismo è possibile? Sì. Basta seguire – suggerisce il rapporto – l’esempio dell’Inghilterra, dove l’accesso ai trattamenti – sigaretta elettronica compresa – è da molto tempo totalmente gratuito.

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