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Ospedale inglese apre le porte al vaping

Il Nottingham University Hospitals NHS Trust revoca il divieto di uso di ecigarette nelle sue pertinenze emanato nel 2014. La decisione è stata presa alla luce delle prove che dimostrano che le sigarette elettroniche siano molto meno dannose del tabacco

di Barbara Mennitti

Qualcosa si muove negli ospedali britannici. Ad aprire la strada è stato il Servizio Sanitario Nazionale di Glasgow e Clyde, in Scozia, che poche settimane fa aveva consentito l’uso della sigaretta elettronica nelle sue pertinenze. Ed oggi arriva la notizia del primo ospedale inglese che segue la stessa via. Il Nottingham University Hospitals NHS Trust, che gestisce il Queen Medical Centre and City Hospital, revoca il divieto di uso di ecigarette nelle sue pertinenze emanato nel 2014. La decisione è stata presa alla luce delle prove che dimostrano che le sigarette elettroniche siano molto meno dannose del tabacco e un ruolo determinante ha di certo giocato la recente presa di posizione del Royal College of Physicians in favore del vaping.
FowlieA spiegare la decisione è Stephen Fowlie, medico e direttore sanitario del trust: “Abbiamo il dovere di aiutare i nostri pazienti e il nostro staff a fare scelte di vita salutari e non possiamo ignorare i potenziali vantaggi della sigaretta elettronica come terapia alla nicotina sostitutiva”. Per questo, ha continuato “ora permetteremo l’uso di ecigarettes nelle nostre pertinenze: vogliamo dare a pazienti, staff e visitatori maggiore scelta nello smettere di fumare”. Anche in questo ospedale sarà consentito svapare all’esterno, mentre il divieto permane all’interno degli edifici ospedalieri. Ma paradossalmente anche la spiegazione di questa limitazione segna un punto a favore dei vaporizzatori personali. “Il vaping – commenta Fowlie – emana un odore o una fragranza e per questo alcuni pazienti non gradiscono che altri svapino all’interno degli edifici”. Dunque solo una questione di sacrosanta attenzione all’altro, ma niente che abbia a che fare con motivi di salute.
Certo – ha concluso il direttore sanitario – preferiremmo che non svapassero nemmeno, ma pensiamo che le sigarette elettroniche abbiano un enorme potenziale per aiutare i pazienti a liberarsi del molto più pericoloso vizio del fumo”. Opinione condivisa anche dal professor John Britton, consulente per le malattie respiratorie del trust. “Dobbiamo incoraggiare –ha detto – pazienti e visitatori che fumano e che trovano difficile astenersi quando si trovano in ospedale ad usare nicotina medica o la sigaretta elettronica”.

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