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UK, voti dei vapers decisivi alla Brexit

Secondo il calcolo dei flussi, circa un milione e mezzo di vapers ha votato per l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea facendo pendere l'ago della bilancia verso la Brexit.

di Stefano Caliciuri

La Gran Bretagna esce dall’Unione europea. Utilizzando l’espressione massima di democrazia, i britannici hanno scelto attraverso referendum di dire addio all’unione politica continentale optando per l’indipendenza e l’autonomia amministrativa. Per la Brexit hanno votato 17.410.742 elettori mentre per restare nell’Ue i voti sono stati 16.141.241.
A far pendere l’ago della bilancia sono stati quindi poco più di 700 mila elettori. Quanto si era detto nelle settimane scorse, dunque, si è avverato. Il voto dei vapers potrebbe essere stato fondamentale. Il sondaggio riportato ieri da Sigmagazine sosteneva che il 49 per cento dei vapers avrebbe votato contro la permanenza del Regno Unito in Europa. Che, tradotto in numeri, significa circa 1 milione e mezzo di elettori. Il 40 per cento invece si era detto favorevole all’Unione europea (poco meno di un milione di elettori). Lo scarto è di poco superiore a 500 mila voti che fa pensare quanto sia stato importante il loro voto nell’esito referendario.
Ma cosa cambierà ora in Gran Bretagna e nell’Europa del vaping. La prima grande novità è che la Gran Bretagna, se vorrà, potrà cancellare le norme introdotte della Direttiva europea sui tabacchi, continuando a produrre e commercializzare ad esempio anche flaconi da 30 o 60 millilitri destinandoli al mercato interno o statunitense. Gli importatori europei che invece vorranno continuare a vendere prodotti inglesi dovranno sottoporli a notifica e successiva certificazione. In sostanza, i liquidi britannici saranno considerati nè più e nè meno alla stregua dei liquidi ad esempio californiani o asiatici. In Italia le aziende britanniche maggiormente conosciute sono Cuts Ice (con i marchi T-Juice, Halcyon Haze e 13 Sins), Perino London, Eco Vape. La Gran Bretagna era diventata un punto di riferimento continentale per come aveva recepito la direttiva europea: bassi costi di notifica, labili divieti, ma soprattutto perché era il paese europeo più permissivo in materia di vaping. Basti pensare alla scelta di far prescrivere l’ecig anche dal medico curante se richiesta da un fumatore con l’esigenza di smettere. anche se uscirà dell’Unione europea, non per questo non potrà rimanere un modello di riferimento.

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