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Abrignani (Ala): Ecig non è tabacco, serve divisione normativa

Il deputato di Alleanza Liberalpopolare Autonomie, promotore dell'intergruppo parlamentare sulla sigaretta elettronica, parla a tutto tondo delle priorità politiche e normative. Tra le priorità: nuova tassazione, autonomia del settore fumo elettronico dal mondo del tabacco, convivenza con l'ecommerce.

E’ stato annunciato nel corso di un convegno tematico sulla sigaretta elettronica organizzato a fine maggio. A causa della dilatazione dei tempi burocratici non ha però ancora visto la luce: se tutto andrà a buon fine, la formalizzazione sarà effettuata prima della pausa agostana. Si tratta dell’intergruppo parlamentare sulla sigaretta elettronica, il cui obiettivo è la creazione di un nocciolo duro a sostegno e difesa del settore del fumo elettronico. Promotore e portavoce dei dieci parlamentari costituenti è Ignazio Abrignani (Ala).

Come è nata l’idea di un gruppo interparlamentare sulla sigaretta elettronica?
Schermata 2016-06-11 alle 13.05.21Siamo stati contattati da Anafe, l’associazione confindustriale del settore, per fornire supporto politico a difesa del settore. Abbiamo condiviso molte loro ragioni ma soprattutto siamo convinti che il fumo elettronico debba avere dignità autonoma rispetto il tabacco. E allora visto che il settore non è morto e che grazie a Dio esiste e resiste, abbiamo voluto dare un segnale politico di dialogo e confronto. Lo facciamo anche perché siamo fortemente convinti che sia un rimedio per smettere di fumare e soprattutto molto meno dannoso del fumo.

Al momento è stato annunciato ma non formalizzato…
E’ stato annunciato attraverso una dimostrazione d’intenti a fine maggio. Spero nei prossimi messi possa vedere la costituzione formale. Nella fase iniziale siamo dieci parlamentari ma, come si suol dire, spero solo soltanto l’inizio, il nostro obiettivo è abbracciare quanti più colleghi possibili.

Quali sono le priorità che vi prefiggete?
Già diverso tempo fa ho presentato una proposta di legge che regolasse materia. Ritengo sbagliato che in settori come questi si vada avanti con provvedimenti spot ma occorre che la sigaretta elettronica abbia una dignità normativa precisa. Ci attiveremo per portare avanti una proposta di legge che unifichi il settore, anche sul fronte della normativa fiscale. Dobbiamo separare il fumo elettronico dal tabacco, sono due cose ben distinte. Non è un settore accessorio, ma totalmente a sé stante.

I rapporti con le multinazionali del tabacco?
Credo che sia un bene coinvolgerle direttamente se hanno reali interessi nell’ambito del settore delle sigarette elettroniche.

Tassazione: a che punto siamo?
Schermata 2016-06-11 alle 13.01.08C’è la richiesta di revisione della tassa. Non abbiamo ancora avuto riscontri dal Ministero Economia e Finanze. Il nostro principio guida è che dobbiamo fare riferimento al consumo, mentre il governo sino ad oggi ha fatto riferimento allo strumento. E’ la stessa differenza che c’è tra tassare il contenuto di una sigaretta o tassare il pacchetto di sigarette. Noi siamo per tassare la nicotina contenuta nei flaconi dei liquidi di ricarica. D’altronde è in linea con la proposta fatta da Anafe sulla nicotina. E comunque credo che questo argomento sia uno dei primi che verrà discusso e analizzato dai componenti dell’intergruppo parlamentare.

Vendita transfrontaliera: chiusura siti stranieri che vendono ecig e liquidi con nicotina in Italia. Quale la vostra posizione?
notificaIl mondo ormai va verso il web. E’ impossibile pensare di chiudere il web. Un conto è regolamentare, un altro è dire che si chiuderanno o si oscureranno i siti. Arrivare a dire “Li chiudo” mi sembra un concetto un po’ forte. Lo trovo difficilmente gestibile dal punto di vista politico che pratico. Sono però aperto a una discussione ma sempre nell’ambito della fattibilità della proposta.

I rapporti con lobby?
La creazione del registro istituzionalizzato alla Camera è stato un segnale che la politica ha voluto dare per regolamentare le lobby e i rapporti con le istituzioni. Le società di lobbying possono essere di grande supporto  perché hanno il merito di portare a nostra conoscenza aspetti che altrimenti potevano sfuggirci, d’altronde un parlamentare è chiamato ad esprimersi su mille questioni. Sulle richieste lobbistiche è compito del Parlamento saper trovare il giusto compromesso anche abbassando – diciamo così – la posta che mettono sul piatto. D’altronde la politica è mediazione, dopo però aver ascoltato tutte le parti in causa.

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