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Tremilaquattrocento firme in dieci giorni. Un ottimo risultato, sottolineato anche dagli apprezzamenti dei parlamentari aderenti all’intergruppo cui la petizione era rivolta.
Con Vapore non è fumo si è voluto dare un segnale di unità d’intenti ai rappresentanti politico-istituzionali che negli ultimi mesi hanno preso a cuore la questione del vaping. Le migliaia di persone che hanno sottoscritto l’appello hanno così voluto dare il loro augurio di buon inizio dei lavori ai parlamentari coinvolti. Una sola richiesta è stata fatta: sganciare la normativa del vaping dal tabacco. Creare cioè un Testo unico che possa regolamentare il settore in maniera autonoma. Una richiesta che unisce tutti gli attori del settore, l’unico aspetto cioé che non può dare vantaggi o svantaggi, siano essi normativi o economici, ad una parte rispetto ad un’altra della filiera.
Tremilaquattrocento firme in dieci giorni: un ottimo risultato ottenuto a pari merito da consumatori, rivenditori, produttori. Vapore non è fumo è stato il punto d’inizio, il nocciolo duro dal quale partire. Tutto quello che verrà in futuro sarà per forza di cose in aggiunta, una voce in più rispetto alle già tante che si sono espresse in questi giorni.
Vapore non è fumo non ha avuto primogeniture: il merito va a tutti coloro che hanno firmato e i cui nomi da qualche giorno sono sulle scrivanie dei primi sei parlamentari aderenti all’intergruppo sulla sigaretta elettronica. La prima dote di un buon politico è saper dare ascolto alla gente. Loro questo hanno fatto e di questo bisogna dare atto e rendere merito. Perché anche loro, come tutti noi, sono convinti che Vapore non è fumo.
Petizione Vapore non è fumo
I vaporizzatori personali (definiti genericamente sigarette elettroniche) non producono fumo e non contengono tabacco.
Il vapore è dovuto al riscaldamento di una resistenza a contatto con una miscela di glicole propilenico, glicerina e aromi, tre componenti liberamente acquistabili in farmacia.
Le evidenze scientifiche indicano come già dopo un mese di utilizzo l’organismo umano è depurato dalle tossine del fumo; non sono stati rilevati danni da “vapore passivo”; consente di diminuire la nicotina sino alla totale eliminazione.
Anche per questi motivi il vapore non può sottostare alle leggi del tabacco e del fumo.
Occorre una normativa separata che sappia regolamentare e normare ad hoc un settore potenzialmente trainante in termini di economia di salute pubblica.
