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di Stefano Caliciuri
L’opinione pubblica ha ancora forti perplessità sulla sigaretta elettronica. Non viene percepita come uno strumento che consente di abbattere del 96 per cento i danni derivanti dal fumo ma come una “roba che chissà cosa contiene“. Nonostante le evidenze scientifiche e l’opera costante di sensibilizzazione di ricercatori e medici, il messaggio verso il grande pubblico non riesce a passare e di conseguenza viene meno l’opera di convincimento nei confronti dei fumatori.
Ghyslain Armand e Sébastien Duijndam, giovani documentaristi francesi, dopo un paio d’anni di riprese in tutto il mondo, hanno prodotto un docu-film sulla sigaretta elettronica: Beyond the cloud. Una maniera fluida di comunicazione in grado di raggiungere il grande pubblico e dimostrare l’effettiva efficacia della sigaretta elettronica come strumento in grado di ridurre drasticamente i danni da tabacco. Tra i protagonisti del film compare anche Riccardo Polosa, citato ed intervistato per avere scoperto che la sigaretta elettronica è al 96 per cento meno pericolosa della sigaretta tradizionale. “Fatto 100 il danno del tabacco – dice Polosa nel film – la sigaretta elettronica arriva soltanto 4“.
Oltre un’ora di film in cui si alternano voci comuni, opinion leader e immagini dei processi di produzione dei liquidi. Girato in francese è sottotitolato in inglese, il film vuole anche dimostrare che il vaping non è soltanto un’alternativa meno dannosa del fumo ma è anche una passione, una maniera per creare aggregazione e partecipazione. Guardare Beyond the cloud significa conoscere dal di dentro un settore che sta evolvendosi e stravolgendo le abitudini di vita e la condizione di salute di milioni di persone. Ed avere anche gli strumenti per poter sostenerne la causa. La speranza è che anche il legislatore abbia la curiosità di guardarlo, cosa che gli consentirebbe finalmente di capire la materia su cui spesso legifera “al buio” o dietro sufferimento di falsi amici.