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di Stefano Caliciuri
Se non fosse che si tratta del presidente del Consiglio, la presenza di Matteo Renzi in uno stabilimento della Philip Morris sarebbe una non-notizia. Ed invece, a due anni dal taglio del nastro dello stabilimento di Zola Predosa, nella mattinata di venerdì 23 settembre il premier ripeterà la cerimonia anche per lo stabilimento di Crespellano, nel Bolognese. E’ la fabbrica in cui Philip Morris produce le ricariche per la iQos, il riscaldatore di tabacco, ovvero lo strumento che consente di fumare tabacco ma senza la combustione. Non una sigaretta elettronica, dunque, ma una sigaretta tout-court.
Quando lo stabilimento sarà a pieno regime, dovrebbero essere impiegati circa 600 lavoratori. Ad oggi gli impiegati sarebbero duecento.
I rapporti tra il premier e la multinazionale del tabacco sono noti da tempo. Ricordiamo, oltre all’inaugurazione dello stabilimento nel 2014, l’intesa sull’acquisto di piante di tabacco italiane ma soprattutto i privilegi fiscali per la iQos ottenuti a discapito dei prodotti per il vaping. Aneddoti e circostanze sono raccontati nel volume Storia della sigaretta elettronica tra lobby, politica e salute.