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“I consumatori vogliono la nicotina ma non la combustione”

Nasce la rete mondiale che riunisce le maggiori associazioni dei consumatori di prodotti contenenti nicotina. Obiettivo: partecipare ai lavori di Cop 7 e confrontarsi con la presidente dell'Oms Margaret Chan.

di Beatrice Mauri

I prodotti a rischio ridotto contenenti nicotina salvano vite umane ed è ora che l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo riconosca e accetti il diritto dei cittadini di utilizzarli. Ecco, in estrema sintesi, la missione di International Network of Nicotine Consumer Organization (INNCO), la nuova alleanza che riunisce sotto il suo ombrello 18 associazioni di consumatori di nicotina, provenienti da 15 Paesi in tutto il mondo. La rete, quindi, si trova a rappresentare e a difendere i diritti di circa 20 milioni di ex fumatori, agguerriti nel difendere il loro diritto a scegliere metodi per assumere la nicotina meno dannosi della sigaretta di tabacco. “Le sigarette elettroniche e lo snus – commenta nel comunicato la portavoce per la Nuova Zelanda Nancy Sutthofoffrono ai consumatori delle alternative molto più sicure del tabacco fumato e, contrariamente alle terapie sostitutive convenzionali, sono apprezzate dai consumatori”.
schermata-10-2457673-alle-16-23-21Convinta che una rete di associazioni avrà certamente più forza dei suoi singoli membri, INNCO si pone come interlocutore dell’OMS, cercando un dialogo in vista della settima sessione delle Conferenza delle Parti sul tabacco in programma il mese prossimo a Delhi e che nasce sotto i peggiori auspici per i sostenitori del vaping. È più che fondato, infatti, il timore che in India l’organizzazione ribadirà la sua posizione proibizionista sulle sigarette elettroniche. Forte di nuove evidenze scientifiche e ricerche in favore del vapore e delle forti prese di posizione di Public Health England e del Royal College of Physicians , INNCO ha chiesto ufficialmente al presidente dell’OMS Margaret Chan un incontro per rappresentare le loro preoccupazioni su una regolamentazione sproporzionata e una tassazione punitiva. La richiesta, però, non ha ancora ricevuto alcun riscontro.
Ma il direttore dello sviluppo della rete, la britannica Judy Gibson, non demorde: “INNCO vuole essere l’avanguardia di una rivoluzione mondiale della riduzione del rischio. Stimiamo di rappresentare più di 20 milioni di consumatori e vogliamo assicurare che i loro diritti siano rispettati. ‘Niente per noi senza di noi’, è ora di aprire il dialogo”.

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