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Filo diretto Anafe, Cirincione: “Regole uniformi portano leale concorrenza”

di Marco Cirincione
consigliere Anafe Confindustria

Solo alcuni giorni fa, il 20 novembre scorso, si è formalmente chiusa la prima fase di applicazione della Direttiva tabacchi (Tpd), recepita in Italia con il Decreto Legislativo 6/2016, relativa allo smaltimento delle scorte di liquidi da inalazione contenenti nicotina e device non conformi alle prescrizioni della direttiva stessa.
Riassumendo dunque sinteticamente, le principali novità introdotte dalla direttiva, dal 21 Novembre è divenuto obbligatorio produrre ed importare prodotti sulla base delle seguenti regole:
flaconi di volume non superiore a 10 ml;
e-cig usa e getta con serbatoi di volume non superiore a 2 ml;
cartucce monouso con cartucce di volume non superiore a 2 ml;
liquidi con concentrazione di nicotina non superiore a 20 mg/ml;
Produrre liquidi privi di additivi “che creino l’impressione di beneficio o minori rischi”, privi di stimolanti, coloranti, che facilitano l’inalazione di nicotina e che abbiano “proprietà” cancerogene;
sigarette elettroniche e flaconi childproof, leakproof, tamperproof e muniti di un meccanismo per una ricarica sicura.
Le confezioni delle e-cig e dei contenitori di liquido di ricarica dovranno contenere un foglietto illustrativo con le istruzioni per l’uso, la raccomandazione che l’uso del prodotto è sconsigliato ai giovani e ai non fumatori, le controindicazioni, le avvertenze per specifici gruppi a rischio, informazioni su eventuali effetti nocivi e la capacità di indurre dipendenza.
Sugli imballaggi dovranno essere riportati:
l’elenco di tutti gli ingredienti;
l’indicazione del contenuto di nicotina del prodotto e della quantità rilasciata per dose;
la raccomandazione di tenere il prodotto fuori dalla portata dei bambini.
Anche in tema di etichettatura saranno introdotte nuove regole e gli imballaggi:
non dovranno lasciar intendere che un prodotto sia meno nocivo di altri, abbia proprietà rivitalizzanti, energizzanti, curative, biologiche o altri benefici per la salute o vantaggi ambientali;
non dovranno assomigliare a un prodotto alimentare o cosmetico
non dovranno contenere buoni, promozioni e offerte analoghe
obbligatoriamente riporteranno la seguente avvertenza: «Prodotto contenente nicotina, sostanza che crea un’elevata dipendenza. Uso sconsigliato ai non fumatori.»
Cosa accadrà invece ai prodotti (liquidi e device) non compliant immessi nel mercato prima del 20 novembre scorso? I prodotti non conformi, se fabbricati o importati prima del 20 novembre 2016, potranno essere ancora liberamente distribuiti a negozianti e privati ma solo fino al 20 maggio 2017, previa notifica al portale europeo istituito dalla Commissione (CEG-Common Entry Gate).
Col 20 novembre è scaduto anche il termine per notificare i liquidi e i device messi in commercio prima del 20 maggio 2016 e fino al 20 novembre 2016. I nuovi prodotti posti in commercio invece dal 21 novembre 2016 necessitano della notifica effettuata con 6 mesi di anticipo. Ad esempio, si sarebbe dovuto notificare lo scorso giugno un liquido da lanciare sul mercato per la prima volta il prossimo dicembre in vista del Natale.
Ma che cosa bisogna notificare? A seguito di confronti con le Istituzioni europee e nazionali si è giunti all’interpretazione della TPD nel senso di dover notificare, oltre chiaramente ai liquidi con nicotina, le e-cig (se vendute come pezzo unico) e le parti di ricambio come ad esempio i tank e i serbatoi.
Inutile ignorare la realtà, i ritardi nella procedura di attivazione del CEG ci sono stati, e forti. La mancanza di chiarezza circa l’applicazione delle nuove regole comunitarie ha creato inoltre caos in un settore ancora agli albori e in via di regolamentazione. Proprio quest’ultima circostanza ha spiazzato le istituzioni nazionali ed europee, poco preparate a livello tecnico-normativo sull’argomento e-cig, che di fronte ai quesiti estremamente dettagliati degli operatori non hanno spesso saputo fornire risposte esaustive.
Al netto delle difficoltà operative che tutti i player del mercato stanno incontrando in questo momento di transizione e dell’approccio altamente penalizzante della norma che regolamenta l’e-cig come un prodotto del tabacco o come un farmaco, è arrivato il momento di applicare le regole senza deroghe ed imprecisioni. La maggior parte delle aziende ha sostenuto ingenti sforzi organizzativi ed economici per adeguare le linee produttive senza ritardi, pertanto l’auspicio di Anafe-Confindustria è che le istituzioni, almeno in questo frangente, garantiscano l’applicazione uniforme delle regole permettendo una competizione alla pari con gli altri competitor europei.

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