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di Barbara Mennitti
La legge antifumo aspetta solo la firma del presidente Duterte per entrare in vigore nelle Filippine. Di fatto nel Paese sarà proibito fumare in tutti gli spazi pubblici, al chiuso o all’aperto, con l’esclusione di aree specificatamente designate. La brutta notizia è che il divieto include anche le sigarette elettroniche, che potrebbero essere invece la cura del tabagismo. A pensarlo è una vasta maggioranza della popolazione locale, almeno secondo un sondaggio condotto da Ipsos per Factasia, l’associazione non-profit per i diritti dei consumatori che già aveva condotto uno studio simile in India.
Le opinioni sono state raccolte intervistando un campione di 600 fumatori maggiorenni in varie fermate della metropolitana a Manila, Cebu e Davao. Dal sondaggio emerge che sebbene solo un 4 per cento della popolazione utilizzi la sigaretta elettronica regolarmente o in maniera occasionale, ben il 66 per cento ne conosce l’esistenza. E in molti hanno le idee chiare su quello che il governo dovrebbe fare.
Il 76 per cento degli intervistati ritiene, infatti, che “attraverso la politica fiscale e la regolamentazione, il governo dovrebbe incoraggiare i fumatori adulti a passare ad alternative meno dannose delle sigarette”. Addirittura l’86 per cento crede che dovrebbe essere informato sulle alternative al fumo, se è scientificamente provato che i nuovi prodotti sono meno dannosi, mentre il 63 per cento pensa che il governo “sbaglierebbe se impedisse o ritardasse l’introduzione di alternative meno dannose alle sigarette tradizionali”.
E non c’è dubbio che si stia parlando di sigarette elettroniche, visto che sette intervistati su dieci pensano che l’ecig rappresenti “una positiva alternativa alle sigarette” e sempre il 70 per cento prenderebbe in considerazione di passare alle sigarette elettroniche se fossero “legali, conformi agli standard di qualità e sicurezza e reperibili come i normali prodotti del tabacco”. Insomma, le Filippine stanno per essere l’ennesimo Paese a cadere nella trappola dell’equiparazione fra fumo e vapore, scoraggiando di fatto i fumatori dall’abbandonare il tabacco per una alternativa meno dannosa.