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“Dobbiamo riconsiderare la nicotina e i suoi effetti”. A sostenerlo in un articolo sul sito di Truth Initiative, organizzazione americana no-profit che si occupa di salute pubblica e di lotta al tabacco, è Raymond S. Niaura. Direttore del dipartimento Science and Training dello Schroeder Institute, professore presso la John Hopkins University e presso il dipartimento di oncologia del Georgetown University Medical Center, Niaura spiega che “sebbene la nicotina crei dipendenza, il suo impatto varia molto a seconda del prodotto che la contiene”. E la forma in cui questa sostanza è più in grado di sviluppare dipendenza è l’inalazione insieme al fumo di tabacco.
Insomma, come spiega un recente libro bianco pubblicato da Truth Initiative, la nicotina separata dal tabacco non è pericolosa come si pensava un tempo. Di certo, spiega Niaura, non causa il cancro, può contribuire ad aggravare malattie cardiache e altri problemi di salute, ma è molto meno dannosa del fumo di tabacco. “In realtà – spiega il medico – la nicotina può anche dare dei benefici, per esempio aiuta a migliorare l’attenzione”. L’importante è che non sia associata al tabacco.
Le terapie sostitutive a base di nicotina come gomme e cerotti non presentano significativi rischi di dare dipendenza ed è molto probabile, spiega Niaura, che i nuovi prodotti come le ecig si situino in una posizione intermedia fra le sigarette tradizionali e le gomme. Visti dunque gli effetti devastanti del fumo il medico americano sostiene che i legislatori devono continuare a incoraggiare i giovani a tenersi alla larga dal tabacco e dalla nicotina. Ma al tempo stesso devono incoraggiare i fumatori adulti che non possono o non vogliono smettere a passare a prodotti meno dannosi. “E gli studi disponibili – chiosa l’autore – dimostrano che anche le sigarette elettroniche sono meno tossiche di quelle tradizionali”.
Insomma da Truth Initiative arriva una luce verde per la nicotina assunta tramite l’ecigarette? Sembra proprio di sì: “La cosa peggiore della nicotina – ribadisce Niaura – è che induce a fumare. Spingendo i fumatori verso prodotti alla nicotina meno dannosi, possiamo salvare migliaia di vite”.