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Tpd, stangata ungherese: zero aromi, no online, alti costi di notifica

La legge di recepimento della Direttiva europea sui prodotti del tabacco entra in vigore in Ungheria.

di Barbara Mennitti

La legge di recepimento della Direttiva europea sui prodotti del tabacco entra in vigore in Ungheria. E anche se il Paese magiaro apre finalmente le porte ai liquidi contenti nicotina, le disposizioni sulla sigaretta elettronica – spiega l’osservatorio di settore Ecig Intelligence – rimangono le più restrittive di tutto il Continente.
Sono, infatti, vietati tutti i liquidi aromatizzati, come già suggerito dall’OGYÉI, l’Istituto nazionale di farmacia e nutrizione. Proibite anche le vendite a distanza, il che rende praticamente impossibile fare acquisti online. Secondo gli osservatori queste misure stanno spingendo molti operatori ungheresi a chiudere le loro attività sul territorio nazionale per spostarle nei Paesi confinanti con regolamentazioni meno severe.
Novità anche sul fronte fiscale dove tutti i liquidi di ricarica verranno tassati allo stesso modo, a prescindere dal contenuto di nicotina. La tassazione prevista è in linea con quella in vigore negli altri Paesi, mentre la stangata arriva con i costi che i produttori dovranno accollarsi per la notifica dei prodotti, visto che le tariffe ungheresi sono fra le più alte del Continente.

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