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di Barbara Mennitti
Sembra davvero che qualcosa stia cambiando per il vaping negli Usa. Dopo l’ondata maccartista dello scorso anno, si scorgono finalmente segnali che sembrano aprire la strada ad un nuovo corso. La rimozione del Surgeon General “anti-vaping” Vivek Murthy, la nomina a capo dell’FDA di Scott Gottlieb – a cui si accredita un atteggiamento aperto verso l’ecig – sembrano costruire la cornice perfetta per l’affondo di Duncan Hunter. Il deputato repubblicano, infatti, ha presentato un progetto di legge per sottrarre l’industria del vaping dalla deeming regulation della Food and Drug Administration, entrata in vigore lo scorso agosto.
Secondo le indiscrezioni, il testo presentato da Hunter andrebbe ben oltre la famosa proposta bipartisan Cole-Bishop, che chiedeva di eliminare la predicate date, cioè la data a partire dalla quale tutti i prodotti immessi sul mercato devono essere sottoposti a un costoso processo di approvazione, attualmente fissata al 15 febbraio 2007. “Con Cole-Bishop si guadagna un pollice, con la proposta Hunter una iarda”, ha esemplificato Joe Kasper, capo dello staff del deputato. Secondo Reuters la nuova proposta esimerebbe i prodotti del vaping da molti obblighi, bloccando di fatto l’intero processo di regolamentazione.
Duncan Hunter non è nuovo nella battaglia a favore nel vaping: lo scorso febbraio inviò una lettera al presidente Trump spiegando come la iper-regolamentazione del settore fosse un errore e la settimana scorsa si è schierato contro il divieto di usare l’ecig sui veicoli della Marina americana. In una dichiarazione scritta il deputato californiano ha spiegato così la sua iniziativa: “Questo progetto di legge è un passo avanti per i fumatori che vogliono smettere e per i vapers che vogliono svapare. E, cosa non meno importante, costituirà per i decenni a venire una strada solida per l’industria del vaping”.