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Anche il Lussemburgo mortifica la sigaretta elettronica

Ok dal Partito popolare per la legge che equipara vaping e tabacco. La sinistra: "Non banalizzare la sigaretta classica paragonandola all'elettronica".

di Barbara Mennitti

Equiparazione totale fra sigaretta tradizionale ed elettronica per quanto riguarda i divieti. È questo che prevede la nuova legge che sarà discussa e votata dalla camera lussemburghese il prossimo 31 maggio. Per ora il provvedimento ha avuto il via libera dai deputati della Commissione salute. Ad esultare per questa misura sono i deputati del Chrëschtlech Sozial Vollekspartei, il Partito popolare cristiano sociale del Lussemburgo.
La parlamentare Nancy Arendt ha spiegato così la sua posizione al quotidiano 5’minutes: “Non vi sono studi precisi sul carattere più o meno dannoso dell’ecigarette. Per questo abbiamo scelto la via della prudenza e abbiamo scelto di metterla sullo stesso piano della sigaretta classica. Dove è vietata la sigaretta tradizionale, lo sarà anche quella elettronica”.
Si asterranno dal voto, invece, i deputati di Lénk, il partito di sinistra. “Noi pensiamo – ha dichiarato il parlamentare Marc Baum – che esista una differenza e vada rispettata e che si banalizzi la sigaretta classica mettendola sullo stesso piano di quella elettronica. Ecco perché ci asterremo”.
Se la misura sarà approvata dalla Camera, dunque, anche il Granducato del Lussemburgo andrà ad ingrossare le fila di quei Paesi che mettono sullo stesso piano uno strumento certamente dannoso e uno di riduzione del danno. Il problema, infatti, non è tanto nelle restrizioni all’uso dell’ecig, ma nel concetto stesso di equiparare quello che molti esperti considerano il male e la sua cura.

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