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Sta facendo molto discutere lo studio curato dall’Università di Bologna secondo cui l’utilizzo della sigaretta elettronica causerebbe danni al Dna delle cellule del sangue. Abbiamo già dato evidenza alle carenze metodologiche dello studio, che rendono i risultati alquanto inverosimili agli occhi di chi conosce la materia. Ma purtroppo non ai profani che naturalmente si fidano, spesso ciecamente, di quanto rilevato da uno staff di ricerca. E a proposito di staff di ricerca, tre dei suoi componenti in passato hanno partecipato a progetti di ricerca sostenuti oltre che dal Ministero dell’Istruzione, anche da Philip Morris, come risulta scorrendo questa pubblicazione. Si tratta dei ricercatori Clara Della Croce, Moreno Paolini e Donatella Canistro. Questi ultimi, in particolare, sono rispettivamente il coordinatore dello staff di ricerca e la prima ricercatrice dello studio oggi agli onori delle cronache.
Dalla Philip Morris Italia, contattata da Sigmagazine, tengono a dire che lo studio dell’Università di Bologna non è stato da loro sostenuto nè finanziato.