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Anafe apre dialogo istituzionale su politiche di riduzione del danno

Martedì 3 ottobre, a partire dalle 9,30 presso il Senato della Repubblica, un convegno di approfondimento sulla riduzione del danno. Organizzato da Anafe in collaborazione con l'intergruppo parlamentare sulla sigaretta elettronica, parteciperà il sottosegretario alla salute Davide Faraone.

Si parlerà di riduzione del danno nel convegno organizzato da Anafe in collaborazione con l’Intergruppo parlamentare per la sigaretta elettronica. L’incontro, che si terrà martedì 3 ottobre presso la sala Zuccari del Senato della Repubblica, si intitola appunto “Un futuro senza sigarette, la riduzione del danno fra consapevolezza e informazione”. L’intervento di apertura sarà affidato a Carmelo Palma, direttore della rivista Strade che proprio questo mese dedica una sezione al tema del fumo. Seguiranno le relazioni introduttive dell’onorevole Ignazio Abrignani e Massimiliano Mancini, presidenti rispettivamente dell’Intergruppo parlamentare sulla sigaretta elettronica e di Anafe.
Nella seconda parte della mattinata si entrerà nel vivo del tema della riduzione del danno con l’intervento di Fabio Beatrice, direttore di Otorinolaringoiatria presso l’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino. Agostino Macrì dell’Unione nazionale consumatori si occuperà del diritto all’informazione da parte degli utenti. Sul piano politico, l’onorevole Sebastiano Barbanti affronterà il tema dal punto di vista dell’innovazione tecnologica, mentre la senatrice Maria Rizzotti – vicepresidente della Commissione salute del Senato – cercherà di coniugare rischio ridotto e politiche per la salute. Seguirà quindi l’intervento del vicepresidente di Anafe Umberto Roccatti che toccherà un tema particolarmente sensibile per il settore: la fiscalità. A tirare le conclusioni dell’incontro sarà un ospite importante: il sottosegretario al Ministero della salute, Davide Faraone. I lavori saranno coordinati da Stefano Caliciuri, direttore di Sigmagazine.
Secondo il presidente Massimiliano Mancini proprio la riduzione del danno può essere il tema che apre nuove strade alla sigaretta elettronica. “Partiamo dai numeri – spiega Mancini – nel mondo ci sono circa un miliardo di fumatori. E il tabagismo è la principale causa di morte evitabile, con circa sette milioni di decessi l’anno. Basta questo per comprendere come questo tema sia e debba essere sempre più centrale nell’agenda politica e nel dibattito che coinvolge addetti ai lavori e protagonisti del settore. Si fuma per la nicotina, è vero. Ma è ancor più vero, come dimostrano importanti evidenze scientifiche, che si muore per la combustione del tabacco. E si muore nonostante le pubblicità progresso, le cosiddette immagini shock sui pacchetti, i divieti e le politiche di prezzo. Tutte iniziative senz’altro utili, ma non sufficienti. Le alternative ci sono, a cominciare dalle sigarette elettroniche. Ecco quindi che, se l’esperienza ci insegna che è difficile far desistere un fumatore dal fumo tradizionale, potrebbe essere utile esplorare l’area di ogni possibile alternativa, a patto che sia meno pericolosa per la salute, come sono appunto le sigarette elettroniche. Da qui l’importanza di approfondire il tema della riduzione del danno”.
Per la prima volta un sottosegretario alla Salute partecipa ad un convegno organizzato da Anafe. È il segno di una nuova consapevolezza da parte delle istituzioni sanitarie?
Ringraziamo il sottosegretario Faraone per la disponibilità e l’attenzione dimostrata nei confronti della nostra associazione. La sua presenza è un fatto estremamente positivo. Una dimostrazione dell’accresciuta credibilità di Anafe e della capacità sempre maggiore di intrecciare un dialogo serio e costruttivo con le istituzioni e gli stakeholder di riferimento.
Cosa è stato fatto e cosa ancora rimane da fare per aumentare la consapevolezza nell’opinione pubblica dei vantaggi per la salute dei prodotti a rischio ridotto?
Anzitutto parlarne, come faremo martedì in occasione del convegno. Va poi sostenuto lo sforzo della ricerca per inquadrare ancor meglio, da un punto di vista scientifico, i vantaggi dei prodotti a rischio ridotto. E, naturalmente, anche la stampa, in questo senso, può rivestire un ruolo chiave nel creare le condizioni per una cittadinanza ancor più informata e consapevole, selezionando bene le fonti e controllando la natura e le origini delle notizie. Troppe spesso leggiamo sui giornali notizie e approfondimenti sulle ecig davvero troppo lontani dalla realtà. Guardiamo anche ad alcune interessanti esperienze internazionali. In Scozia, ad esempio, è stato proprio il Sistema sanitario nazionale, l’NHS Scotland, a prendere posizione in “prima persona” a favore delle sigarette elettroniche, considerate ufficialmente meno dannose del fumo, promuovendone l’uso in quanto prodotto indirizzato ai fumatori, e definendo indicazioni ben precise a medici e al personale sanitario.
Parteciperanno anche esponenti dell’Intergruppo parlamentare per la sigaretta elettronica. Cosa vi aspettate da questa sinergia?
Il convegno è organizzato proprio in collaborazione con l’Intergruppo parlamentare e, in particolare, grazie al Presidente Ignazio Abrignani. Abbiamo avviato una nuova stagione del confronto istituzionale, fatto di ascolto reciproco, rispetto e collaborazione. Ci aspettiamo che le istituzioni prendano carico delle nostre istanze, non solo con riferimento a quello che Anafe rappresenta – ovvero aziende, indotto occupazionale e capacità di generare sviluppo e reddito – ma tenendo ben presente le cifre appena esposte, quelle sui fumatori e i decessi che le sigarette determinano.
Il vicepresidente Anafe interverrà per parlare di fiscalità, un tema fondamentale per il settore. Qual è ad oggi la vostra posizione?
Tanto Anafe quanto il governo sono in attesa del prossimo pronunciamento della Corte Costituzionale. Solo dopo la sentenza, che fornirà la base giuridica sulla quale costruire la nuova tassazione, sarà possibile dare al mercato regole certe nell’interesse dei consumatori e del gettito erariale. Sono inoltre tutt’ora pendenti presso le corti tributarie ricorsi che non stanno determinando risultati univoci. È necessario quindi che venga definito un quadro normativo chiaro e coerente, nella convinzione che il Paese non può permettersi di affossare un intero settore. La fiscalità è la leva più importante che il governo ha a disposizione per incentivare il consumo di alcuni prodotti, quelli a rischio ridotto appunto, a scapito di altri. Non è un caso se dall’entrata in vigore della tassa, il mercato italiano sia crollato, con la perdita di posizioni dell’industria nazionale rispetto ai competitor europei. Tra i Paesi dell’Unione Europea, l’Italia è una delle pochissime nazioni a tassare le sigarette elettroniche. Se proprio deve esserci una tassa, questa non può che essere costituzionalmente legittima ma, soprattutto, sostenibile per le imprese e per tutta la filiera.
La definizione “prodotti a rischio ridotto” è ampia e comprende le sigarette elettroniche come pure i riscaldatori di tabacco. Si apre una fase di dialogo con le multinazionali del tabacco?
Se finalmente anche le multinazionali del tabacco, dopo tanti anni in cui hanno osteggiato le sigarette elettroniche e i prodotti innovativi, sono arrivate alla conclusione per cui l’innovazione tecnologica consente la riduzione del rischio e dei danni correlati al fumo, questa è una nostra vittoria di cui possiamo andare fieri. Siamo aperti al dialogo con chiunque voglia realmente e concretamente combattere le sigarette.

Per accreditarsi inviare una mail con i propri dati personali a segretario.generale@anafeconfindustria.it

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