© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
“I risultati ottenuti nella ricerca sui prodotti a rischio ridotto sono molto promettenti. Dalla chimica dell’aerosol abbiamo visto che c’è una diminuzione mediamente del 90% dei costituenti dannosi e potenzialmente dannosi dovuti alla combustione del tabacco“. Parole di Luigi Godi, consulente medico-scientifico di Philip Morris Italia dette ai microfoni dell’agenzia AskaNews in occasione del congresso dell’associazione nazionale dei dentisti italiani (Andi) svoltosi a Riccione. “I risultati – continua Godi – si sono espressi anche con una ridotta citotossicità e una ridotta mutagenicità negli esami preclinici. I biomarcatori di esposizione sono valutati ad oggi in studi a tre mesi, mentre sono in corso di esecuzione studi a 6-12 mesi per valutare l’esposizione in un lungo periodo“.
Incoraggianti anche i commenti della comunità scientifica presente al congresso sui possibili risvolti in campo odontoiatrico della sostituzione delle sigarette tradizionali con i nuovi prodotti senza fumo. Michele Davide Mignogna – dipartimento di Neuroscienze e scienze riproduttive ed odontostomatologiche dell’Università Federico II di Napoli – rafforza l’utilità dei nuovi devices nell’ottica della riduzione del danno: “I dati scientifici che abbiamo sull’estetica sono positivi in quanto si riesce a ridurre o a evitare la pigmentazione dei denti e delle resine. Nel campo dell’oncologia non abbiamo dati certi, ma ci aspettiamo che se a livello estetico gli impatti si sono ridotti allora possano esserlo anche in campo oncologico“. I fumatori devono essere informati che esistono oggi strumenti nuovi che possono garantire la somministrazione di nicotina senza però assorbire le migliaia di sostanze tossiche derivanti dalla combustione. “Informare il paziente nella prevenzione oncologica – continua Mignogna – è lo standard. Per quanto riguarda i corretti stili di vita, una giusta alimentazione e sane abitudini, l’informazione è determinante e lo è ancora di più in questo campo“. Sul tema è intervenuto anche il professor Lorenzo Lo Muzio dell’Università di Foggia: “Naturalmente – ha commentato – l’ideale sarebbe non fumare, ma per chi non riesce a smettere di fumare l’eliminazione di alcune sostanze tossiche attraverso queste nuove tecnologie può quantomeno cercare di ridurre il rischio nel paziente“.