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L’appello di 70 medici: “Con la sigaretta elettronica meno morti e malattie”

Settanta autorevoli professionisti sanitari australiani chiedono al National Health and Medical Research Council – il principale ente di ricerca del Paese – di condurre un esame attento e aggiornato delle novità scientifiche emerse sulla sigaretta elettronica.

Settanta autorevoli professionisti sanitari australiani chiedono al National Health and Medical Research Council – il principale ente di ricerca del Paese – di condurre un esame attento e aggiornato delle novità scientifiche emerse sulla sigaretta elettronica. La richiesta arriva all’istituzione sanitaria tramite una lettera firmata da accademici, ricercatori e clinici con un interesse specifico nella salute pubblica, nel controllo del tabacco e nel trattamento delle dipendenze da droga e alcol. I settanta medici sottolineano come le più recenti ricerche dimostrino che la sigaretta elettronica sia molto meno dannosa del tabacco e dunque potrebbe portare vantaggi sanitari significativi. Attualmente in Australia, nonostante le recenti battaglie, la vendita di liquidi per sigaretta elettronica è ancora vietata e, come è facile immaginare, questo la rende un’arma spuntata nella lotta al fumo.
Promotori dell’iniziativa sono due nomi ormai noti nel panorama scientifico internazionale pro vaping: Colin Mendelsohn, professore associato presso la School of Public Health and Community Medicine dell’Università del Nuovo Galles del Sud a Sidney e Alex Wodak, consulente emerito del Centro per alcol e droga dell’ospedale St. Vincent di Sideny e presidente della Australian Drug Law Reform Foundation. Mendelsohn evidenzia come sulla sigaretta elettronica siano emerse novità scientifiche sostanziali dall’ultima review dell’NHMRC. “Fumatori ed ex fumatori – dichiara – usano le ecigarette come alternativa meno dannosa al tabacco combusto, prodotto che uccide prematuramente fino a due terzi degli utilizzatori. È ora – conclude poi – di analizzare quello che le ultime ricerche ci dicono sul potenziale del vaping per ridurre le morti e le malattie legate al tabacco in Australia”.
Anche Alex Wodak crede che il momento sia giusto per riconsiderare le politiche australiane sull’ecig: “Dare slancio ai tassi di abbandono del fumo è particolarmente importante in questa fase, perché negli ultimi tre anni il numero dei fumatori non è diminuito in maniera significativa per la prima volta da decenni”. La sigaretta elettronica potrebbe essere uno strumento utile perché, continua Wodak, “nei Paesi dove sono liberamente disponibili, le sigarette elettroniche contribuiscono ad accelerare il declino del tasso dei fumatori”. E richiamando lo studio della Georgetown University, secondo cui in 10 anni l’ecig potrebbe salvare 6milioni e 600mila americani, Mendelsohn afferma: “In Australia significherebbe impedire circa mezzo milione di morti premature legate al fumo. Questi dati supportano il ruolo della sigaretta elettronica come strategia per far diminuire i fumatori”. E poi conclude: “I vantaggi potenziali per la salute pubblica sono enormi”.

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