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L’intervista a Massimiliano Mancini, presidente Anafe, pubblicata da FanPage.it non è passata inosservata. Ha suscitato reazioni sia sul fronte dei negozianti che dei gestori di siti web. Massimiliano Federici è il primo ad uscire allo scoperto e getta sul tavolo la sua fuoriuscita da Anafe, suggerendo poi al presidente Mancini di fare un passo indietro e rimettere il mandato.
“Sono un associato Anafe e posso affermare che quanto letto nei virgolettati del Presidente Mancini non rispecchia in nessun punto il mio pensiero, nè tantomeno quello che è emerso nell’ultima riunione a cui ho potuto partecipare in Anafe. Pur essendo sue considerazioni personali, mi preoccupa il fatto che un personaggio tanto influente nel settore sia anche mio portavoce davanti alle istituzioni. Se le considerazioni che ho letto corrispondono a quelle che sono state ufficialmente portate avanti nelle sedi istituzionali, non mi sorprendo della situazione in cui versa il settore“.
Federici entra dunque nel merito frasi riportate dal giornalista e attribuite a Mancini. “Definisco farneticante il passaggio sulla tassa in cui dichiara che la norma lasciava libertà e permetteva di decidere se pagarla in misura parametrata alla nicotina. Se fosse vero dovrebbe spiegarmi perché ci si sta affannando a trattare il debito pregresso generato da quella libertà. In merito ai supposti vantaggi per i circa 2500 negozi specializzati riscontrabile sull’impossibilità di nuove aperture a fronte dell’ingresso in blocco di 70.000 tabaccherie preferisco tacere, poiché è inqualificabile ed in mala fede chi fa un’affermazione del genere. Rimango poi sorpreso dalla mancanza di conoscenza dell’attuale mercato. Sostenere che con gli attuali dispositivi il consumo medio è di 10 ml ogni 3-4 giorni equivale a sentire l’opinione dei funzionari di Aams“.
“È fuorviante, privo di fondamento, offensivo per chi lavora onestamente con la vendita a distanza – continua Federici – sostenere che i siti online siano la causa dell’ingresso di prodotti senza tassa. Vorrei ricordare al Presidente Mancini che anche alcune multinazionali hanno venduto per mezzo dei loro siti online prodotti dello svapo.
Personalmente posso anticipare che la mia azienda per il 2018 non rinnoverà la quota di iscrizione ad Anafe e spero che altrettanto facciano diversi altri associati. Chiedo al Presidente Mancini di specificare, in tutti gli incontri che sta facendo e che farà, che lui rappresenta tutt’al più se stesso e forse qualche azienda del settore che la pensa come lui. Non rappresenta certamente l’intero comparto. Forse dopo queste considerazioni – conclude Federici – potrebbe pensare a delle sensate dimissioni”.