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L’articolo 19 quinquies del Decreto fiscale è legge dello Stato. Pubblicato questa mattina in Gazzetta Ufficiale, la norma voluta dalla senatrice alfaniana Simona Vicari sta ridisegnando il settore del vaping. Il primo e immediato effetto ha coinvolto i siti e gli shop on line che hanno provveduto ad eliminare dalle proposte d’acquisto i liquidi contenenti nicotina e le sigarette elettroniche regolamentate da Tpd. Chi non ancora non lo ha fatto potrebbe essere colpito dalle sanzioni dell’Agenzia dei Monopoli tra cui l’oscuramento del sito.
Entro domani alle 16 ci sarà la possibilità di intervenire con soluzioni politiche alternative. Il confronto tra le parti in queste ore è serrato: le associazioni di settore sono impegnate a tutelare la sopravvivenza dei siti on line consentendo loro di essere considerati alla stregua dei negozi su strada. Con il divieto di vendita di nicotina on line, il legislatore ha voluto parificare il vaping al tabacco. Non rendendosi però conto che così facendo sta intervenendo a piè pari nella vita di migliaia di famiglie che hanno costruito nel tempo un’attività economica legata all’innovazione e alla tutela della salute. Il progresso non può essere fermato, rendere fuorilegge il web è segno di miopia politica, oltre che impossibile nei fatti interromperne l’avanzata.